L’Ama diventa un bocconcino per Acea che fiuta il business monnezza

AMA sembra essere sempre più nel baratro. La ex municipalizzata dei rifiuti del Campidoglio si troverebbe in serie difficoltà economiche e finanziarie. Con gli ultimi tre  bilanci non approvati e la Guardia di Finanza negli uffici di via Calderon della Barca. A cercare di capire come stiano messi veramente i conti di questa azienda. E perché non sia stato possibile saltarci fuori semplicemente rispettando il contratto di servizio. Che soldi in cassa non ce ne siano più lo ha ammesso indirettamente anche l’amministratore unico Zaghis. Che in audizione in Campidoglio ha minacciato la sospensione della raccolta porta a porta in alcuni quartieri della Capitale.

Ovviamente non per scelta strategica ma per un semplice problema di costi. Che per AMA sembrano ancora essere fuori controllo. Una situazione complicata in piena emergenza sanitaria. Con l’impianto TMB del Salario andato a fuoco e la discarica di Malagrotta chiusa. Ma soprattutto con una differenziata ancora al di sotto del 50 per cento. E la necessità di ricorrere all’aiuto delle altre Regioni per non riempire di nuovo di rifiuti le strade di Roma. Il tutto ovviamente a costi altissimi. Che finiscono sempre per pagare i cittadini onesti nella  loro bolletta. Così entra in scena ACEA. Che potrebbe clamorosamente  fare asso piglia tutto.

La Raggi si arrende. Su AMA e indifferenziata è indietro tutta

AMA senza soldi e con i bilanci in rosso. E se ACEA si prendesse anche i rifiuti di Roma?

AMA sarebbe senza soldi. Con le casse vuote e i bilanci non approvati. Ma a preoccupare di più è la mancanza di strategia che sta caratterizzando tutta la raccolta e la gestione dei rifiuti nella capitale. Con il rischio più volte denunciato che nella incapacità del pubblico di provvedere si crei un nuovo monopolio privato. Proprio come era successo ai tempi dell’avvocato Manlio Cerroni con Malagrotta.

Ora potrebbero essere Valter Lozza e la MAD di Frosinone a farla da padroni. Con la disponibilità della discarica di Roccasecca e il nuovo sito di Monte Carnevale a Roma. Intanto però qualcuno inizia a pensare che la concorrenza per AMA possa arrivare proprio dall’interno della holding Campidoglio. Dove una società sana e in salute esiste, e si chiama ACEA. L’ex amministratore delegato Donnarumma se ne è andato da poco da Roma per approdare a Terna. E il nuovo vertice aziendale avrebbe compiuto una acquisizione per lo meno strana. Di una società delle Marche, la SIMAM. Che si occupa proprio della realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Solo una coincidenza? Difficile da credere, e anche la UIL lancia l’allarme. Perchè potrebbero essere a rischio centinaia di posti di lavoro.
http://www.romatoday.it/politica/acea-ama-rifiuti-raccolta-gestione-.html

Grandi manovre sui rifiuti in Campidoglio. E Fassina (LEU) scrive al Prefetto

Il deputato e consigliere comunale di LEU Stefano Fassina ha scritto al Prefetto di Roma. Denunciando il fatto che tanto il nuovo AD di ACEA Giuseppe Gola che l’assessore alle partecipate Gianni Lemmetti abbiano disertato la commissione trasparenza. Dove sarebbero stati interrogati sulle reali intenzioni di ACEA. Anche relativamente a un possibile interesse ad entrare nella gestione del ciclo dei rifiuti.

Tra l’altro ACEA è una società quotata in borsa. E oltre al capitale pubblico nel boarding ci sono privati di peso. Come il gruppo Caltagirone e i francesi di Suez. Va detto che già oggi la società di piazzale ostiense gestisce il termovalorizzatore di San Vittore e che sarebbe intenzione dell’azienda investire per raddoppiarne la portata. Tutti segnali che vanno in una stessa direzione. Verso un prossimo futuro in cui AMA potrebbe dedicarsi solo alla raccolta dei rifiuti. Mentre tutto il trattamento e la valorizzazione passerebbero di mano. Con buona pace dei lavoratori che a quel punto potrebbero rischiare  grosso. E dei cittadini  romani.  Che si potrebbero ritrovare la tassa sull’immondizia direttamente nella bolletta della luce di casa. Solo fantapolitica? Sarà, ma intanto qualcuno vuole andare fino in fondo. E la commissione trasparenza su tutta questa vicenda per ora è solamente rinviata.

https://www.ilfoglio.it/roma-capoccia/2020/06/14/news/ama-nel-baratro-320855/