L’ambientalismo fasullo della sinistra: 30 pannelli solari per illuminare 4 palle a piazza Venezia

Tra i primi ad accorgersene Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega. Ha notato che a piazza Venezia Gualtieri ha fatto montare trenta e più pannelli solari per illuminare le lucette della albero di Natale del comune. Ora, chi un minimo si intende di energia, sa che quei pannelli solari baterebbero per un condominio e non per le quattro palle di un albero. Dice Giannini: “Non bastava lo Spelacchio della Raggi, anche Gualtieri ora ci ha messo del suo: un albero colmo di ideologia “green” a tutti i costi, circondato da abominevoli ed enormi pannelli fotovoltaici, che, specialmente di giorno, deturpano del tutto la splendida cornice di Piazza Venezia. Piacerà magari anche a Greta e ai suoi, ma dov’è finita la vera magia del Natale? Non c’è pace per Roma..ecco “Fotovoltacchio”!
Sgarbi: quei pannelli bruttissimi non sono autorizzati: smontateli
Ma il carico ce lo mette Vittorio Sgarbi, furibondo. “Oggi me ne sono occupato, ho chiamato il direttore generale e la Sovrintendenza perché questi pannelli non sono autorizzati perché per il suolo pubblico occorre avere un’autorizzazione”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Cultura ospite nel programma “105 Kaos” in onda su Radio 105, in merito ai pannelli solari per alimentare l’albero di Natale a piazza Venezia. ”La mia posizione personale si conosce. Io ritengo forme di pornografia rispetto all’Italia tutto il fotovoltaico e tutto l’eolico, però tutto questo è una mia posizione che ho fatto diventare anche istituzionale e ne faccio una battaglia in difesa del paesaggio. In questo caso si tratta di una cosa temporanea, non si capisce che bisogno ci sia per illuminare quattro palle di Natale.

Esibizione di ambientalismo fasullo
E’ un’esibizione di ambientalismo fasullo costruito per rappresentare il bene delle rinnovabili che è profondamente immorale. Quindi c’è una ragione di moralità che mi ha indotto a dire alla Sovrintendenza che non sono autorizzati.È sbagliato rispetto al paesaggio, è sbagliato rispetto al luogo perché lo contamina. È sbagliato rispetto a un messaggio simbolico, quindi un messaggio che dà l’idea che quello è il bene, ed è sbagliato sul piano estetico. E’ anche geniale, tanto lo smonteranno tra due settimane, quindi non ne puoi fare un caso di guerra. Sono però un’effrazione rispetto alle regole e il posto è sbagliato. Se tu metti il fotovoltaico in un capannone in periferia va bene”.
No alla religione del rinnovabile
”Io Gualtieri lo vedo domani, ma a questo punto il problema non è la sua posizione, la vostra, la mia, è che dal punto di vista regolamentare non ci sono le autorizzazioni. Secondo me hanno pensato che essendo provvisori si poteva. Io di questo mi sono occupato oggi, di fare la verifica perché i pannelli non sono stati autorizzati in nome di questa profezia del rinnovabile”.