L’amica a via dei Condotti per l’uomo dei soldi di Maduro

Prima amica e poi mogliettina con casa a via dei Condotti, si trattava bene l’uomo dei soldi di Maduro.
Ma è finita con le manette ai polsi con l’accusa di corruzione internazionale e riciclaggio per l’imprenditore colombiano di origini libanesi Alex Saab Moran. Questi era al centro di una fitta rete di internazionale per i contratti commerciali con il governo del Venezuela, come i sussidi alimentari.

Il faccendiere vicino al presidente venezuelano Nicolas Maduro, ricercato dagli Stati Uniti, alcuni giorni fa era a Capo Verde, e lì si è conclusa la sua latitanza. Un caso che interessa non solo l’America, ma anche Italia. Da noi è infatti ritenuto responsabile di aver riciclato almeno 10 milioni di euro insieme alla moglie venticinquenne romana Camilla Fabbri, accusata di frode fiscale e riciclaggio internazionale. La moglie si è rifugiata in Russia insieme ai figli e ha fatto perdere le proprie tracce.

La casetta in via dei Condotti

La moglie 25enne aveva intestato un appartamento in via dei Condotti.
Proprio a lei era intestato un appartamento dal valore di 4 milioni di euro nel cuore del centro storico di Roma, in via dei Condotti. Una cifra proibitiva per chi come lei, di lavoro faceva la commessa. Bene che fa parte del patrimonio di oltre 3 miliardi di euro, in parte sequestrato dai militari della Guardia di Finanza del Nucleo Valutario, e nei cui confronti la procura di Roma sta per chiudere le indagini. Un sequestro dall’ammontare complessivo da sei milioni e mezzo di euro e che ha visto coinvolto anche un altro imprenditore connazionale.

Scambiava oro e petrolio

Da quanto è emerso anche sui giornali d’oltreoceano, gli inquirenti hanno beccato l’imprenditore quarantottenne mentre si trovava a bordo del suo aereo privato a Capo Verde, in Africa ed era diretto verso l’Iran da Caracas, per scambiare oro con petrolio. Soldi che sarebbero serviti a consentirgli di vivere negli agi lontano dal rader delle autorità. L’arresto ha avuto un esito positivo grazie all’allerta diramata dagli Stati uniti.