Lampedusa grida aiuto, sbarchi senza fine. Casarini “Portiamoli tutti in Italia con i mezzi militari”

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Al collasso l’hotspot di Lampedusa che ospita oltre 1.800 clandestini arrivati negli ultimi giorni sull’isola. I posti disponibili sono poco più di 300 e la struttura è in sovraffollamento. In centinaia sono costretti a dormire a terra su materassi di fortuna. E se Lampedusa chiama, Matteo Salvini risponde. Dopo la raffica di sbarchi delle ultime ore, il vicesindaco Attilio Lucia non ha scritto al ministro Lamorgese ma al leader della Lega. Lucia e Salvini sono costantemente in contatto: “Cambio l’agenda e arrivo da voi per portare soluzioni e idee che già avevamo messo in pratica con successo” ha spiegato Salvini, che sarà sull’isola il 4 e il 5 agosto. Lo rende noto la Lega.

A Lampedusa è il caos più totale, governo assente

“Qui è il caos. Una trentina di sbarchi solo ieri, circa 2mila nel centro di accoglienza. Se l’Europa c’è batta un colpo, altrimenti fuori dall’Ue perché la situazione è ormai insostenibile. E’ un’invasione silenziosa”. A dirlo è il vicesindaco di Lampedusa e commissario cittadino della Lega, Attilio Lucia, dopo la raffica di sbarchi che ieri ha portato quasi 800 clandestini. Per tutto il giorno le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno fatto la spola dal molo Favaloro. “Anche le forze dell’ordine sono stremate, non è possibile andare avanti così”, dice il leghista. Stamani all’alba gli approdi sono ripresi e in poche ore sono già 300 circa gli immigrati illegali arrivati. Con il mare piatto e le condizioni meteo favorevoli, infatti, le partenze dalle coste del nord Africa sono riprese a pieno ritmo.

Collasso all’hotspot

“Alcuni barchini riescono a giungere direttamente sull’isola”. Gli altri sono intercettati dalle motovedette delle Fiamme gialle e della Guardia costiera al largo delle coste lampedusane. Per tutti, dopo i primi controlli sanitari, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola tornato a riempirsi oltre misura. Con il sovraffollamento è tornato il degrado. “Quasi 2mila a fronte di una capienza di 350 posti – denuncia il vice sindaco -. Dormono a terra su materassini di gommapiuma, sistemati sotto gli alberi per cercare di avere un po’ di refrigerio dalle temperature roventi di questi giorni. Le condizioni igieniche sono precarie, né potrebbe essere altrimenti, visti i numeri”.

L’amministrazione: basta col business di carne umana

Abbiamo disagi enormi, sul molo Favaloro dopo la raffica di sbarchi restano i rifiuti. L’isola in queste settimane è piena di turisti. “Ci stiamo impegnando al massimo, nonostante le condizioni disastrate in cui abbiamo trovato il Comune, per offrire a chi arriva servizi dignitosi e un’isola pulita. Dopo 35 anni diciamo basta, siamo stanchi di questo business di carne umana e della retorica buonista di certa sinistra – avverte -. Lampedusa non può diventare un enorme campo profughi e quella a cui assistiamo in questi giorni non è accoglienza. Non può esserlo lasciare uomini, donne e bambini nel degrado, stipati in un centro che può accogliere poche centinaia di persone”.

Ecco i risultati della sinistra al governo

Per il vice sindaco la gestione del fenomeno migratorio deve tornare al centro dell’agenda politica. “La ministra Lamorgese si è dimostrata inadeguata. Lo dicono i numeri. Salvini è stato l’unico ad aver fermato gli sbarchi. Ecco perché hanno cercato di farlo fuori. E poi hanno smantellato i decreti Sicurezza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La difesa dei confini deve tornare a essere una priorità della politica e davanti a un’Europa silenziosa e indifferente è arrivato il momento di far sentire la nostra voce”, conclude Lucia.

Casarini: accogliamoli tutti, anche con i nostri mezzi militari

Diversa l’opinione di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans. Gli sbarchi “non si fermeranno, sia chiaro, qui stiamo parlando di un fenomeno strutturale. Se c’è una casa che brucia, tu non convinci chi sta dentro a rimanerci, perché sicuro quello si butta dalla finestra”. Trionfante per la drammatica emergenza, propone la soluzione. “Al nostro Paese non mancano le navi militari, che sono già nel Mediterraneo Centrale. Come per esempio la San Marco con cui si potrebbero trasferire 1.000 persone al giorno. Tra l’altro, potrebbe anche essere preso in considerazione un ponte aereo utilizzando l’aeroporto dell’isola. Il tema è uno solo: organizzarsi, averne la volontà.

Profughi veri e profughi falsi

Il punto da cui partire “è domandarsi innanzitutto come possono stare le persone all’interno dell’hotspot di Lampedusa: in circa 2.000 è una permanenza inammissibile. Le persone che soccorriamo hanno diritto a una accoglienza dignitosa. Basta organizzarsi, del resto abbiamo dimostrato di saperlo fare velocemente per gli ucraini”, conclude. Ma quelli erano profughi veri, quelli che arrivano da Lampedusa sono solo clandestini che non fuggono da nessuna guerra.