L’appello di Altissimi su gestione rifiuti ora intervenga il governo

Sulla gestione dei rifiuti ora deve intervenire il governo nazionale, È questo il senso della lettera appello inviata da Fabio Altissimi presidente del consiglio di amministrazione di RIDA Ambiente alle più alte cariche istituzionali nazionali. Il patron di RIDA prende carta e penna e scrive direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Speranza.

L’appello di Altissimi

Un appello accorato, quello di Altissimi. Che gestisce uno degli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti del Lazio. Cioè quelli dove è possibile abbattere la parte organica e realizzare quelle ecoballe che possono essere valorizzate e bruciate senza rischi. Peccato che nel Lazio di termovalorizzatori moderni e funzionanti si senta drammaticamente la mancanza. Così come di siti autorizzati dove smaltire il residuo. Cioè quella parte del rifiuto che per sua natura non può essere trattata ma va smaltita in discarica. E allora anche gli impianti che potrebbero funzionare a pieno regime lavorano a metà del potenziale. Intollerabile, con i rifiuti in mezzo alla strada in piena pandemia globale.


Ora sulla gestione dei rifiuti intervenga il governo

La gestione dei rifiuti non può più essere lasciata alla legislazione concorrente regionale, come avvenuto fino ad ora. Questo in sintesi il pensiero di Fabio Altissimi, il presidente di RiDA Ambiente, uno degli stabilimenti autorizzati al trattamento dei rifiuti nel Lazio. Pensiero che è stato messo nero su bianco in una lettera indirizzata direttamente al Presidente del consiglio Giuseppe Conte  e al ministro della Salute Speranza. Nella missiva si fa notare come la legislazione regionale abbia come conseguenza che ogni ente locale decide a modo suo. Cosa autorizzare e cosa no. Quante tonnellate di materiale possono essere conferite e di che tipo. E soprattutto in quali discariche debba essere gettata la parte di rifiuto che non si può trattare. Risultato, se ad un impianto di trattamento non viene assegnata la discarica di riferimento, l’impianto non può lavorare.

Ci sono rischi igienico sanitari

Ma la lettera indirizzata direttamente ai vertici del governo da Fabio Altissimi va oltre. Il mio impianto sarebbe capace di trattare 1500 tonnellate di rifiuti ma ne lavora meno di un terzo. Questo perché non so dove conferire il residuo. La Regione non ce lo dice e le potenzialità vengono sprecate. Specie ora che c’è da gestire l’emergenza coronavirus, rifiuti potenzialmente infetti. Che necessitano di un trattamento particolare ma che invece vengono smaltiti tra quelli indifferenziati. E trattati chissà come. Ricordo che i sindaci sono direttamente responsabili per la salute pubblica, e l’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato un protocollo molto dettagliato. Su come comportarsi e cosa fare o non fare in questo periodo. Ecco perché chiediamo l’intervento diretto del governo. Per avere regole certe e uguali per tutti e la sicurezza che questa emergenza terribile venga affrontata nel giusto modo. Anche per la raccolta e la gestione dei rifiuti.