L’assessore Onorato nella bufera per lo stadio dell’Ostiamare chiuso. Il patron Di Paolo: “Mi rimpallano da un ufficio all’altro”

Onorato, Ostiamare

Diventa un caso politico, con l’assessore capitolino allo Sport Alessandro Onorato al centro delle contestazioni dei tifosi dell’Ostiamare, la chiusura a tempo indeterminato delle tribune dello Stadio Anco Marzio: la squadra lidense, che milita in serie D, non riesce a venire a capo di una situazione burocratica kafkiana.

Una vicenda che riguarda aspetti burocratici legati all’autorizzazione per il pubblico spettacolo, ma che solo con l’arrivo della proprietà dell’imprenditore Roberto Di Paolo sembra essere venuto fuori, insieme ad altre grane burocratiche irrisolte.

Il rischio più grosso è quello di un altro anno calcistico con le tribune inagibili, dopo gli ultimi tre mesi dello scorso campionato. Da qui le vibranti proteste, non solo sui social, dei tifosi dell’Ostiamare contro l’assessore Onorato. Il dissenso delle ultime ore è passato anche da uno striscione davanti alla sede del X Municipio.

L’assessore capitolino, per tutta risposta, ha rilasciato un’intervista a Roma Today nella quale non ha promesso di rimediare. Anzi, ha minacciato di ricorrere alle vie legali. “Ci vediamo in tribunale”, ha tuonato. Come se chiedere a un assessore di fare il suo mestiere e quindi di risolvere problemi di ordine sociale e pubblico, possa essere considerata come una intimidazione.  I fatti parlano più di ogni smentita: un imprenditore che oggi in Italia investe nello sport, oltre al danno, rimedia anche la beffa di sentirsi respinto e boicottato. Questi sono i fatti, nonostante i comunicati e le cavillose argomentazioni di Onorato.

“La truffa l’ho presa – ha dichiarato il patron dell’Ostiamare all’emittente Canale Dieci – ma questo è un discorso che affronterò nelle sedi opportune. Il problema è ora l’impiantistica, e l’amministrazione comunale non vuole capire che senza impianto la squadra non può giocare. Tutti i duoli che esistono non sono stati fatti da me e nonostante questo mi sono messo a disposizione per pagare anche di tasca mia. Esistono però dei tempi e dei modi per farlo, ma nessuno mi sta aiutando”.

Il presidente Di Paolo, in un lungo comunicato stampa, che riportiamo integralmente, ha voluto ripercorrere la situazione. 

Il 28 gennaio 2022 ho rilevato l’ Ostiamare Calcio e il campo Anco Marzio di via Amenduni 15 , pochi giorni dopo è stato chiuso al pubblico spettacolo, poiché il Comune di Roma con una nota mi comunicava una serie di criticità edilizie presenti già con la precedente proprietà . Ritengo sia importante ribadire che ho comprato tutta la società il 28 gennaio 2022 , ma dal giugno 2021 gestivo la prima squadra pagando l’affitto del campo alla precedente proprietà e giocavamo a porte aperte con il pubblico tranquillamente presente sugli spalti.
Sarò stato sicuramente un ingenuo a non accorgermi della situazione, probabilmente la grande passione sportiva e il desiderio di ritornare nel calcio dopo tanti anni, non mi hanno fatto valutare lucidamente la compravendita delle quote, nonostante l’ingente cifra da me versata.
Con il comune dal 30 marzo 2022, abbiamo intrapreso un lavoro che ha portato alla redazione di un cronoprogramma di tre anni per ripristinare tutte le strutture oggetto di criticità e di riammodernamento dell’ impianto stesso.
Abbiamo sempre evidenziato però che nelle more di questo cronoprogramma bisognava intervenire con soluzioni che permettessero, nel frattempo, di rendere fruibile al pubblico l’impianto, come era giusto che fosse. Questo nostro grido di allarme è rimasto inascoltato fino ad agosto 2022 e, solo grazie alla dedizione e alla tenacia del Direttore Cinzia Esposito abbiamo intrapreso un percorso tecnico con il municipio X e proprio con loro abbiamo appuntamento giovedì 8 settembre. Nel frattempo, ho comunque iniziato a modernizzare (a mie spese) la struttura rifacendo il campo nuovo, mettendo anche le recinzioni a norma e ho continuato, sempre dentro i confini della legalità, a permettere il proseguimento delle attività sociali gratuite che il centro svolge.
Ho investito per creare una squadra all’altezza delle sfide sportive che ci attendono e ho fatto il possibile affinché il grande entusiasmo dei nostri tifosi non venisse mai meno.
Ritengo che, se il Comune di Roma ha a cuore le sorti di tante famiglie che hanno come punto di riferimento per i propri figli il campo Anco Marzio, grazie alle attività sociali che si svolgono al suo interno, che garantiscono momenti di socialità, di sport, di crescita personale in un quadrante complicato di questa città e tenga anche alle sorti sportive dell’ Ostiamare e del Morandi, al quale ho garantito la fruibilità dell’ impianto, debba e possa prendere in mano la situazione e risolvere subito tutta questa incresciosa vicenda. Da parte mia ci sto mettendo risorse e passione ma, lasciare passare il tempo senza una decisione politica, addossando tutta la responsabilità alla sensibilità di un solo tecnico (prima citato), che fin qui è stato davvero impagabile, significherebbe mandare a monte sia il ruolo sociale che il nostro impianto rappresenta, sia rovinare una squadra che dovrebbe essere l’orgoglio per tutti i lidensi.
In conclusione rispondo ad alcune dichiarazioni poco precise fatte dall’ assessore allo sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato.
La tribuna non è inagibile perché è insicura ma perché rientra nelle suddette criticità edilizie, ed è stata comunque utilizzata per parecchi anni. Il questore poi, ha chiuso l’impianto al pubblico spettacolo in seguito alla comunicazione del Comune di Roma che ha inviato la nota immediatamente dopo il mio acquisto.
Peraltro, nota ufficiale di ieri del Comune di Roma ” in data 17.02.2020 con protocollo QD 2022/3684 la direzione cultura ha informato la questura di Roma e gli uffici competenti dell’amministrazione capitolina che al titolare dell’impianto sportivo non è mai stata rilasciata autorizzazione di pubblico spettacolo ai sensi dell’art. 68 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza”.
Infine, riguardo all’ affermazione molto grave che io fomenterei i tifosi, comunico che, se l’assessore dovesse proseguire con queste affermazioni sarò costretto a querelarlo poiché, come ho già detto, sono mesi che sollecito una soluzione da trovare insieme, proprio per evitare contestazioni, essendo io costretto a vietare l’accesso al campo alla ripresa del campionato e delle attività sportive e sociali.
Quale è stata la risposta da parte delle istituzioni? Abbiamo dovuto girare disperatamente alla ricerca di qualcuno che ci ascoltasse, siamo stati rimpallati da un ufficio all’altro e non abbiamo mai avuto il piacere di poterci confrontare con l’assessore competente, che prima di oggi non ci ha fatto neanche una telefonata per rendersi disponibile a risolvere la questione insieme.
Roberto di Paolo
Presidente della As Ostiamare Lido Calcio