Latina, l’Anpi disturba il convegno sulle “Marocchinate”: ma i partigiani le giustificano?

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I partigiani impediscono agli altri di esprimere la loro opinione. Comunque un grande successo per il convegno dal titolo ‘”Dossier segreto dei crimini francesi–Le marocchinate”. Proposto dall’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate nell’ambito della manifestazione “1940-1945: la guerra degli italiani”. Si è svolto ieri pomeriggio, a Latina, nella bella sede della Casa del Combattente. Il presidente nazionale dell’Anvm, Emiliano Ciotti, uno tra i più noti e preparati ricercatori storici sull’argomento degli stupri di guerra, ha esposto il frutto delle sue ricerche, Rivelando le vicende delle cosiddette “marocchinate”, cioè le violenze compiute dalle truppe coloniali francesi ai danni della popolazione civile di Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Toscana, Sardegna, Liguria, Piemonte Val d’Aosta.

Gli intolleranti dell’Anpi impediscono di esprimere le proprie opinioni

E anche sui crimini di guerra a danno dei militari italiani prigionieri nei campi di concentramento francesi, in Francia e Africa Settentrionale. In particolare, Ciotti ha citato documenti inoppugnabili provenienti dagli archivi pubblici. Unica nota stonata del bel pomeriggio di storia, la presenza del presidente della locale sezione Anpi, con il classico fazzoletto al collo, che ha continuamente interrotto il relatore fino a quando non ha lasciato la sala, accompagnata dagli applausi del pubblico stufo delle interruzioni della donna. “Un comportamento incommentabile – ha detto Emiliano Ciotti – la signora è venuta da casa con l’intenzione evidente di innervosirmi, ma non c’è riuscita e ha dovuto battere in ritirata dopo che il pubblico ha solidarizzato con me.

Chi nega o dimentica la marocchinate è complice della violenza

Mi confronto civilmente e democraticamente con tutti – ha proseguito il presidente dell’Anvm – cosa che forse la signora non è abituata a fare. Ho assistito tra il pubblico al convegno dell’Anpi inserito nella stessa manifestazione, che si è svolto lo scorso 30 aprile, ho ascoltato in rispettoso silenzio. E, pur non concordando su alcuni passaggi storici, non ho interrotto o disturbato il relatore. Tornerò in futuro a Latina, io sono originario di Roccagorga – ha concluso Ciotti – per altri convegni e dibattiti. E soprattutto per narrare ancora gli stupri e le violenze compiute dai magrebini francesi in questo territorio. Perché chi dimentica è complice e chi non si confronta non ha idee”.