Latina, sanità nel caos: oltre 14 mesi di lista d’attesa per un intervento chirurgico

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Sanità nel Lazio inaccettabile. “Una situazione inaccettabile. Non posso definire altrimenti la condizione in cui versa un uomo di 78 anni di Latina. Che è in attesa da oltre 14 mesi di essere sottoposto ad un intervento chirurgico presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La vicenda è esemplificativa e rappresentativa della condizione in cui centinaia di cittadini residenti nella provincia di Latina e nel Lazio, versano a causa dei tempi lunghissimi delle liste di attesa. Situazione diventata più gravosa a causa della contingenza dell’emergenza Covid 19, che si è innestata su un’emergenza già in corso da anni, ma che doveva e deve, senza indugi, tornare alla normalità se non vogliamo continuare a mettere a rischio la vita dei nostri cittadini”.

Accade all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina

A denunciarlo in una nota è il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Simeone, che riferisce di avere chiesto chiarimenti sulla vicenda al direttore sanitario dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, Sergio Parrocchia. “Il dottor Parrocchia mi ha risposto che si sarebbe informato sulla vicenda ma, a oggi, non è pervenuto alcun riscontro in merito. Per questa ragione – informa Simeone – ho depositato un’interrogazione urgente a risposta immediata. Nella quale chiedo al presidente Zingaretti e all’assessore alla sanità regionale D’Amato i motivi per cui, a mesi dall’inserimento nella relativa lista di attesa, l’uomo di 78 anni di Latina non sia ancora stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato presso l’ospedale Santa Maria Goretti.

Occorrono investimenti straordinari in sanità

“Non è possibile lasciare un paziente, tra l’altro gravato da patologie croniche, quasi un anno e mezzo, come coloro che son sospesi. L’assenza di risposte rapide e risolutive – sottolinea il capogruppo di Fi – sta esponendo i cittadini a un rischio altissimo. In termini di salute considerato che patologie, anche semplici, con il passare del tempo e senza interventi si aggravano. E spesso comportano l’insorgenza di altre patologie. A fronte di una situazione straordinaria l’unica strada percorribile consta in investimenti straordinari. Sia per il personale, sia per l’acquisto di nuovi strumenti indispensabili per aumentare in modo netto il numero delle prestazioni effettuate e il concreto incontro tra domanda ed offerta sanitaria”.

La Regione chiarica sulle liste di attesa

“Per cercare di dare risposte chiare sull’organizzazione del piano di recupero delle liste di attesa, a giugno 2021 – ricorda Simeone – ho depositato una mozione. Nella quale chiedevo, tra l’altro, di mettere in campo un Piano regionale di rientro sulle liste di attesa. Contenente la dotazione finanziaria adeguata per l’implementazione delle piante organiche delle strutture erogatrici, dei macchinari. Nonché per consentire un allungamento delle fasce orarie e dei giorni, compresi i weekend in cui effettuare gli esami, per il recupero dell’arretrato. Condiviso tra livello regionale e provinciale. In grado di supportare, orientare e accompagnare in modo unitario le singole Asl e Aziende ospedaliere con la definizione di strategie, azioni, risorse economiche, tempistiche precise.

Interventi programmati e non effettuati

“Per avere un quadro preciso dei tempi attuali che caratterizzano le liste di attesa – annuncia infine l’esponente azzurro – presenterò un’interrogazione scritta al fine di acquisire tutti i numeri. Suddivisi per singolo presidio ospedaliero ed azienda sanitaria del Lazio, delle prestazioni e degli interventi programmati e non effettuati. Quello delle liste di attesa è la priorità su cui lavorare. Almeno se vogliamo davvero dare alla sanità del Lazio quella qualità che le eccellenze professionali che la contraddistinguono e le nostre comunità meritano”.