Lava. Mangia. Il coronavirus e l’aiutino della regione

Zingaretti D’Amato aiutino regione lazio

Brutte voci corrono alla Pisana, “aiutino della regione” si dice. Per cosa? Si parla insistentemente di una gara per le pulizie nella sanità. Un garone. Roba seria. Ma assolutamente inadeguato ai tempi. E preda di ditte, pare, quasi tutte esterne al territorio laziale e parte delle quali senza alcuna esperienza d’ospedale.

La caccia alle carte dell’appalto è aperta, anche se c’è chi è già certo di un intervento prossimo della Corte dei Conti. Cifre che ballano.

Parliamo di un appalto – ma le carte la regione Lazio se le tiene strette – di un valore di circa 240 milioni nel triennio, diviso in 17 lotti. Che non vuol dire 17 aziende, perché alcune se ne sarebbero aggiudicati diversi. Fuori gara – in pratica – l’impresa territoriale. Un problema, per Zingaretti (nella foto con l’assessore D’Amato), che potrebbe esserne chiamato a rispondere per varie stranezze, stando ai bene informati.

Il coronavirus e l’aiutino della regione Lazio

Al primo piano della regione la segreteria generale dell’ente. Al secondo la presidenza. Al settimo l’assessorato alla sanità. Le carte avrebbe fatto su e giù per parecchio tempo e non da poche settimane. Già, perché l’assurdità principale è che si attribuiscono servizi da fare con procedure cominciate anni addietro – tra il 2017 e il 2018… – e ben prima di quel coronavirus che ha imposto ovunque nuovi protocolli. Nei capitolati, ovviamente, non c’è alcuna traccia dei provvedimenti da prevedere in ogni ambiente. La sanificazione è cosa un po’ diversa rispetto al passato, diciamo.

Ad esempio, dice chi se ne intende, “i servizi posti a base di gara dovranno essere eseguiti con modalità e condizioni differenti, gli standard delle superfici sono cambiate e quindi dovranno essere rinegoziati anche gli importi, andando a modificare anzi a stravolgere l’offerta tecnico-economica che invece ha consentito l’attuale graduatoria”.

Ma la fretta di assegnare ai nuovi aggiudicatari la gestione dei lotti supera persino la logica, alla regione Lazio. Qualcuno afferma – nei corridoi della Pisana lo dice un consigliere di maggioranza che ovviamente pretende anonimato, ma è davvero arrabbiato – “una rinegoziazione così imponente si tradurrebbe intanto in un certo aumento della spesa”. Sarebbero in grado i “vincitori” di garantire il servizio a nuove condizioni? Ma ne avete parlato con D’Amato, l’assessore alla sanità? “Clic”, fa il telefono. Che poi è sempre staccato.

Alla Pisana i mugugni. Anche per il personale

Chiedi del segretario generale Tardiola, ma il dottore è in riunione continua. Lo rivela un altro consigliere. Nemmeno per i rappresentanti del popolo eletti alla Pisana c’è spazio per capire che cosa succede, solo voci e pure malevole.

Speriamo che sia tutto in regola, chiediamo al primo consigliere. “Certo, coi ribassi...”.

Che cosa vorrà dire? Alla Pisana l’ufficio voci parla di ribassi d’asta tra il 25 e il 45%. Quindi, non solo ci vorrebbero maggiori prestazioni a fronte del Covid, ma qui per vincere l’appalto si va a fondo. E il personale delle ditte che usciranno dall’attuale gestione delle pulizie sarà almeno garantito? Su questo i dubbi sono fortissimi e c’è chi intende dare battaglia anche in maggioranza.

Il che vuol dire che quantomeno andranno rallentati i tempi di aggiudicazione dei singoli lotti. Nulla può essere lasciato al caso, soprattutto di questi tempi. E forse farebbero meglio a indire una nuova gara con un capitolato che tenga conto di procedure che riguardano ormai tutto il mondo e non solo la regione Lazio di Zingaretti e D‘Amato… Ma ci torneremo sopra non appena saranno disponibili le carte. Per vedere se c’è l’aiutino della regione…