Lavoratori stranieri del Lazio: tra i più produttivi al primo posto i bengalesi

lavoratori stranieri

I lavoratori stranieri percepiscono stipendi bassi, hanno subito le conseguenze del Covid più degli altri, eppure contribuiscono a tenere alta l’economia italiana ed impediscono il crollo demografico. Si tratta della popolazione straniera residente nel Lazio.

Una popolazione di oltre 600 mila unità, pari quindi all’intera provincia di Latina. Una popolazione che con i suoi 280 mila occupati, le sue oltre 89 mila realtà produttive e la forte propensione imprenditoriale, produce circa il 9% del pil regionale, ovvero ben 17,6 miliardi di euro.

Questi alcuni numeri che emergono dal dossier “I flussi migratori nel Lazio: il contributo della popolazione straniera al dinamismo regionale”, realizzato dalla Uil Lazio in collaborazione con l’Eures. Dal report emerge che, senza la presenza degli stranieri, il pil del Lazio passerebbe dagli attuali 197,7 a 180,1 miliardi. E la stessa popolazione regionale passerebbe da 5,7 a 5,1 milioni. Sono infatti circa 620 mila gli stranieri residenti nel Lazio, ovvero circa 12 ogni 100 residenti di origine italiana. Negli ultimi vent’anni, inoltre, la popolazione italiana è cresciuta del 2,6%, mentre quella straniera è triplicata, con incrementi particolarmente significativi nella fascia d’età 45-65 e in quella 0-14. Un dato rilevante questo soprattutto se si considera che il progressivo invecchiamento della popolazione italiana ha prodotto un incremento del 39% nella fascia over 65.

Lavoratori stranieri: lo studio della Uil

Su 89.209 imprese a conduzione straniera (13,8 per cento del totale regionale), 64 mila sono di origine extracomunitaria, mentre 25,2 mila provengono da Paesi comunitari. Con il 18,4 per cento del totale, e’ il Bangladesh il paese maggiormente presente nell’imprenditoria laziale, seguono la Romania (15,7 per cento degli imprenditori stranieri di Roma), Cina ed Egitto (7,7 per cento la prima, 6,4 per cento il secondo). Per quanto riguarda i Paesi europei, invece, il contributo piu’ significativo proviene dalla Spagna, il cui peso e’ aumentato significativamente rispetto al 2021 (2,3 per cento del totale) e dalla Francia (1,9 per cento).

Se da un lato “l’attivismo imprenditoriale degli stranieri ha oramai un peso rilevante nella crescita economica del Lazio – conclude la nota di Uil Lazio -, dall’altro i contributi versati sostengono il nostro sistema pensionistico, del quale beneficiano pero’ in minima parte. Dal report infatti emerge che gli immigrati rappresentano l’11 per cento dei contribuenti totali, ma solo il 2,3 per cento dei beneficiari di assegni pensionistici. Anche in questo caso le diseguaglianze sono notevoli: 22.205 euro di media per le pensioni degli italiani contro i 10.350 degli stranieri”.