Lazio, anticiclone dominante: il fenomeno della nebbia e dell’inversione termica raccontato dall’esperto

Nebbia con anticiclone a Roma

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Dove sono finiti l’autunno e l’inverno nel Lazio e a Roma? Quest’anno nella Regione situazione difficile sotto il punto di vista meteorologico. Il tutto per via della continua presenza dell’anticiclone, che a più riprese, mantiene il dominio sul Bacino Mediterraneo, permettendo solo ogni tanto l’ingresso di perturbazioni. Dicembre inizia in compagnia della cupola anticiclonica che potrebbe perdurare sino ad oltre la seconda decade. Ad oggi la Capitale è in deficit pluviometrico, in alcune zone addirittura del 30/35%. L’intervista all’esperto del Meteo Lazio, il Direttore Gabriele Serafini, tecnico meteorologo AMPRO.

Anticiclone sempre più invadente, cosa sta accadendo?

Poche perturbazioni e giornate soleggiate sono i protagonisti anche di questo autunno/inizio inverno a Roma e nel Lazio. Cosa c’è dietro? Chi è ‘l’attore responsabile’ di quanto sta accadendo? Ai nostri microfoni Gabriele Serafini. “Questo è un pattern che stiamo riscontrando molto spesso negli ultimi inverni. Ciò è causato da una attività ciclonica alle alte latitudini Europee, determinato quindi da un vortice polare piuttosto compatto (protagonista della stagione invernale nel Nord Europa). Non essendoci disturbi, non avvengono distacchi che possono determinare discese di aria fredda nel nostro Paese. Queste condizioni come abbiamo osservato negli altri inverni, possono perdurare purtroppo per diversi giorni. Non è da escludersi quindi che questa situazione possa protrarsi anche oltre la metà del mese, secondo alcuni modelli”, spiega Gabriele Serafini, Direttore del Meteo Lazio e tecnico meteorologo AMPRO.

Roma in deficit pluviometrico, quartieri a Sud in deficit di circa il 35%

Tutto ciò, come accennato poc’anzi dal Direttore del Meteo Lazio, sta avendo quindi un notevole impatto sull’apporto pluviometrico nella Capitale. Al momento praticamente nessun quartiere ha raggiunto infatti la media pluviometrica annuale. “È molto probabile che Roma chiuda il 2025 in sottomedia, dal punto di vista pluviometrico. Il deficit medio, si aggira infatti tra il 20/25% nella Capitale. Male i quartieri a Sud e Sud-Ovest dove la situazione è peggiore. Qui il deficit si aggira intorno al 35/37%”, spiega il Dottor Serafini.

Il fenomeno dell’inversione termica

Durante il periodo tardo autunnale e invernale, spesso sentiamo dire il termine: inversione termica. Cos’è veramente questo fenomeno? È correlato alla nebbia? “L’inversione termica rappresenta il fenomeno dell’inversione del gradiente di temperatura durante le ore notturne. Quindi la temperatura anziché diminuire salendo di quota, aumenta. Ciò è causato dal fenomeno dell’irraggiamento notturno. Nel Lazio ieri abbiamo registrato, tramite le nostre centraline disseminate nel territorio, temperature di diverse gradi sotto lo zero nelle zone vallive. In montagna invece temperature positive, anche di 5/6 gradi sopra lo 0.

La nebbia, sempre più presente

“Man mano che la temperatura si avvicina a quella di rugiada, l’aria diventa più satura ed a valori vicino al 100% di umidità relativa assistiamo alla formazione della nebbia. La nebbia infatti si manifesta, spesso, durante l’inversione termica. Questo fenomeno è molto più accentuato nella valle del Tevere, vicino ai corsi d’acqua o a ridosso dei parchi urbani. Ciò avviene appunto, in tutte quelle zone dove l’effetto dell’irraggiamento notturno viene più enfatizzato. Più ci sono condizioni di umidità pregressa e più c’è la possibilità che si possa formare la nebbia al mattino successivo. Con aria più secca invece nelle ore serali, è ovviamente più difficile la formazione della nebbia“, spiega Gabriele.