Lazio-Cremonese, che sonno all’Olimpico! Vardy “grazia” Sarri, finisce 0-0 e l’Europa resta… ancora un po’ lontana

Lazio cremonese, foto Instagram SS Lazio

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Finisce 0-0 tra Lazio e Cremonese e l’Olimpico, più che spingere, sembra trattenere il fiato. Sarri sceglie il 4-3-3, Nicola risponde col 3-5-2 e con Audero tra i pali. In avvio, anzi, sono i lombardi a dare la sensazione di più gamba. Gara al piccolo trotto, pochissima qualità negli ultimi trenta metri e un pareggio che, per come è maturato, non fa una piega: biancocelesti spesso lenti nella manovra, grigiorossi ordinati e pazienti.

La chance che grida vendetta

L’episodio più grande, paradossalmente, capita agli ospiti: Bonazzoli cuce un’azione splendida e apparecchia per Jamie Vardy, che da due passi incorna fuori la palla che poteva gelare lo stadio. La Lazio risponde a ondate: Castellanos e Pellegrini trovano Audero attento sulle palle ferme, Guendouzi prova a strappare il copione con un paio di accelerazioni, Noslin entra con piglio e calcia largo in diagonale. Al 69’ si protesta per una maglia tirata su Noslin: check e niente rigore.

Finale in dieci, ma il gol non arriva

Nel recupero la Cremonese resta in dieci: Ceccherini sgambetta Cancellieri al limite dopo un’invenzione di Guendouzi e Luca Pairetto estrae il rosso diretto. In mezzo, un dettaglio che pesa: Guendouzi, diffidato, si prende il giallo e va verso la squalifica. Sembra l’assist perfetto per l’assalto finale, invece la Lazio non riesce a trasformare la superiorità numerica in pressione reale. L’ultima fotografia è la punizione di Cataldi al 97’: alta di poco.

La “gaffe Sacchi” e il simbolo della serata

In un match povero di emozioni, il momento più chiacchierato resta quasi quello di vigilia: Davide Nicola, presentando la sfida, ha confuso Maurizio Sarri con Arrigo Sacchi, l’uomo delle due Coppe dei Campioni del Milan. Un lapsus diventato tormentone e perfino metafora: oggi, all’Olimpico, ha vinto la prudenza. Tanta attenzione a non scoprirsi, pochissima voglia di rischiare davvero.

Classifica provvisoria: Lazio ferma a metà

Il punto muove la graduatoria ma non cambia la sostanza. A 16 giornate, la Lazio sale a 23 punti e resta ottava, ancora a contatto con l’Europa ma senza lo scatto per avvicinarsi alla Champions. Davanti c’è la Juventus a 26, mentre la Roma è quarta a 30; in testa: Inter 33, Milan 32, Napoli 31. Turno 16 “ridotto” per la Supercoppa, con recuperi a gennaio: stasera Juve-Roma può riscrivere i margini. La Cremonese sale a 21 e respira a metà classifica.

Stato di forma Lazio: lampi, poi il buio

Il vero tema biancoceleste è la continuità. Una settimana fa la Lazio aveva espugnato Parma 1-0 con gol di Noslin, chiudendo addirittura in nove uomini in una partita nervosa e “di carattere”. Oggi, invece, è tornata una squadra a tratti prevedibile: troppo affidamento sulle palle inattive, poca presenza in area e fatica a trasformare il possesso in occasioni pulite. I numeri lo dicono: 17 gol fatti e 11 subiti, equilibrio sì, ma poca cattiveria davanti.

Il paragone con la Roma: stasera si misura l’alta quota

E mentre la Lazio frena, l’altra metà della città si gioca una fetta di stagione: alle 20.45 c’è Juventus-Roma allo Stadium. I giallorossi arrivano quarti con 30 punti e una difesa da élite (8 gol subiti), in piena corsa scudetto a -3 dall’Inter. Curiosità: in campionato non hanno ancora pareggiato, un percorso “o vinco o perdo” che racconta personalità e rischio. Per Sarri, guardare stasera significa capire quanto la sua Lazio sia lontana dal ritmo delle prime.