Lazio, Fratelli d’Italia accusa il Partito Democratico per la chiusura dei cinema

Due foto del cinema Stardust Village di Roma, all'Eur Torrino

Il Partito Democratico “non ha fatto nulla per i cinema che chiudevano a Roma e nel Lazio”. Lo affermano in una notail segretario romano di Fratelli d’Italia Marco Perissa e i consiglieri comunali di Roma Capitale di Fd’I Giovanni Quarzo, Francesca Barbato, Stefano Erbaggi, Maria Cristina Masi, Federico Rocca. Gli esponenti del partito criticano il segretario romano del PD, Enzo Foschi, accusandolo di incompetenza e mala fede per la sua recente protesta davanti al cinema Barberini.

Secondo Fratelli d’Italia, il declino delle sale cinematografiche a Roma e nel Lazio è iniziato con una legge del 1999, che ha consentito la trasformazione di cinema in sale bingo. A partire dalla fine degli anni Novanta, oltre cento cinema a Roma sono stati chiusi o riconvertiti. Il partito accusa il PD di non aver adottato misure efficaci durante i dieci anni di amministrazione della Regione Lazio sotto Nicola Zingaretti.

Fratelli d’Italia sottolinea che la nuova legge regionale sulla semplificazione urbanistica darà ai sindaci la possibilità di riaprire le sale cinematografiche chiuse, ma critica il sindaco Gualtieri e il PD per la mancanza di visione e azioni concrete. “Quando la legge sarà approvata, Gualtieri e Foschi cosa faranno? Continueranno a lasciar marcire quei locali o avvieranno gli accordi di programma per riaprirli?”, conclude la nota.