Lazio, Rida Ambiente: “Carenza Termovalorizzatori pesa sull’economia, a pagare sempre i cittadini”

La carenza di impianti di Termovalorizzazione sta avendo un impatto significativo sull’economia del Lazio e di Roma. A denunciarlo alla redazione di 7Colli è Fabio Altissimi, amministratore di Rida Ambiente, azienda italiana specializzata nel trattamento e nella gestione dei rifiuti urbani, con sede ad Aprilia, in provincia di Latina. Fondata e guidata da Fabio Altissimi, l’azienda si occupa principalmente del trattamento e della conversione dei rifiuti solidi urbani (RSU) in Combustibile Solido Secondario (CSS), un materiale utilizzato nei processi di termovalorizzazione per produrre energia.
Rida Ambiente, una delle realtà più importanti del Lazio
Una delle realtà più rilevanti nella gestione dei rifiuti della Regione Lazio, Rida Ambiente ha spesso sottolineato le sfide legate alla mancanza di infrastrutture adeguate per la termovalorizzazione nel territorio.

Deficit di 2,3 milioni di tonnellate di CSS nel Lazio
“L’Italia dispone di una capacità di termovalorizzazione di circa 5,8 milioni di tonnellate, mentre la necessità si aggira intorno ai 22 milioni di tonnellate, lasciando un deficit di 15 milioni di tonnellate di Combustibile Solido Secondario (CSS). Nel Lazio, questa carenza si traduce in una gestione inadeguata di circa 2,3 milioni di tonnellate l’anno – dichiara Altissimi – Il fatto di poter economizzare, come nel Lazio ad esempio, 200 mln di euro l’anno, darebbe un grande contributo e si potrebbe realizzare un impianto l’anno di termovalorizzazione. Per il momento è stato progettato dal Comune di Roma un impianto che avrà luce forse tra quattro anni di seicentomila tonnellate“.
Nel Lazio, impianto solo a San Vittore
Impianti di cui tutte le Regioni dovrebbero essere dotate, ma, continua Altissimi, “In Calabria non ce ne sono. Il Lazio ne ha uno soltanto a San Vittore. L’altro è stato dismesso dal governo precedente all’attuale, dunque dal governo Zingaretti. Nel Lazio non ce ne sono da nessun’altra parte. In Toscana ce n’era uno che è stato fermato. Dunque la termovalorizzazione va dall’Emilia Romagna a salire. Poi ce n’è uno o due in Puglia ma sono cose piccoline, 300-400mila tonnellate“.
Altissimi: “Serve un Termovalorizzatore che abbia le capacità regionali”
Secondo il padron di Rida Ambiente, sarebbe necessario almeno un termovalorizzatore che abbia le capacità regionali: “Io non sono d’accordo nel fare tanti micro impianti ma delle linee che possano concentrare la quantità della regione di appartenenza. Questo è un mio modo di pensare industriale. Avere tanti impianti significa avere tanti costi, tanto dispendio di energie comprese le manutenzioni”.
Risparmi per centinaia milioni di euro
L’assenza di una rete adeguata di termovalorizzatori nella Regione comporta la necessità di esportare CSS all’estero, trasferendo così denaro dei contribuenti italiani fuori dai confini nazionali. Altissimi ha sottolineato che l’investimento in impianti di grande capacità potrebbero portare a un risparmio di 200 milioni di euro all’anno, risorse che potrebbero essere reinvestite nella realizzazione di nuovi impianti. La costruzione di un termovalorizzatore progettato dal Comune di Roma, previsto per una capacità di 600mila tonnellate, potrebbe rappresentare una soluzione, ma si stima che entrerà in funzione solo tra quattro anni.
