Le buche di Roma finiscono nei ‘dossier’ della Difesa come emergenza nazionale

Nel documento programmatico pluriennale per la Difesa 2020-2022 ci sono finiti pure i sanpietrini della capitale. Se non fosse che è vero, sarebbe un’esilarante barzelletta. I nostri militari potrebbero arrivare in forze nella Capitale per ripristinare il manto stradale e chiudere tutte le buche. Anche se sull’impiego dell’Esercito e del Genio militare in compiti di manutenzione stradale, già in passato tra la Raggi e l’amministrazione della Difesa sono state scintille. Perché ovviamente i militari non hanno per vocazione e per mandato il compito di fare gli ‘stradini’. Ma stavolta davvero il ricorso agli uomini e alle donne in grigioverde per tappare le voragini di Roma potrebbe diventare presto realtà.

Tappare le buche di Roma adesso è un fatto di sicurezza nazionale. E si chiama in causa l’Esercito

Come si legge sul sito analisidifesa.it la pandemia di Covid-19 ha determinato quest’anno stravolgimenti che non potevano non coinvolgere il comparto Difesa. Sia sul fronte degli impegni, sia su quello degli appuntamenti.
Per quanto riguarda il primo, tutto ciò si è tradotto in un accresciuto impegno diretto sul suolo italiano. Da una parte con un aumento del personale assegnato all’Operazione Strade Sicure. Dall’altra con la messa a disposizione delle proprie strutture in campo sanitario già impiegate in occasione della fase acuta dell’emergenza. Nel comparto “strade sicure” poi c’è il ripristino delle buche della Capitale. Insomma la sicurezza stradale di Roma è diventata un fatto nazionale. Altro che avvocati del Comune che rispondo ai cittadini increduli: “sei caduto con la moto? Colpa tua, lo sanno tutti che Roma è piena di buche. Stai più attento”. Perché sotto l’amministrazione Raggi – nata a detta dei 5Stelle per stare finalmente dalla parte dei cittadini – è successo davvero anche questo.

https://www.analisidifesa.it/2020/11/il-documento-programmatico-pluriennale-per-la-difesa-2020-2022/

Ma i militari hanno compiti più importanti che riparare le strade

I militari si dovranno occupare (e possiamo gridare: finalmente qualcuno che se ne occupa!) del ripristino del suolo stradale di Roma perché è una questione di sicurezza nazionale. Come e non meno dell’armamento delle piattaforme di lancio e caduta (dei missili) e dopo i sistemi aeromobili di pilotaggio remoto (cioè i droni anti Isis). Questo è il risultato del grido di aiuto della Raggi, incapace da sola di governare le buche di Roma, e il conseguente regalo all’amministrazione della capitale da parte dell’allora Ministra pentastellata Trenta. Così invece di trovare nuove soluzioni per eliminare alcuni pesanti costi fissi, come auspicato, si è arrivati a far lavorare i nostri militari come manutentori stradali (e questi ultimi non ce ne vogliano). Con un costo di 15 milioni di euro, per ripristinare il manto viario della Capitale. Perché la sua amministrazione pubblica non è stata in grado di occuparsene. In cinque anni di regno incontrastato dei grillini al governo di Roma. Un altro vergognoso affronto alla città più bella del mondo che è diventata lo zimbello internazionale dell’incapacità amministrativa per eccellenza. E la Raggi per salvarsi adesso chiama in causa la sicurezza nazionale.

https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/11/25/news/roma_l_esercito_e_15_milioni_di_euro_contro_le_buche_l_ultima_caporetto_di_virginia_raggi-275661734/