Ci mancava il prete che dà ai migranti le case degli altri

le case degli altri

Ci mancava il prete che soccorre chi vuole occupare le case degli altri. Per ora il sacerdote – che si chiama don Giusto Della Valle (è nella foto) – “opera” a Como ma di questi tempi non è detto che non trovi altri seguaci in tonaca.

A chi si rivolge? A chi devono andare le case degli altri? Non lo avete ancora capito? Anzitutto ai migranti, poverini, che arrivano qui e manco uno straccio di appartamento gli regala lo Stato.

Ai migranti le case degli altri

Ed ecco don Giusto pronto alla bisogna. Che mette nero su bianco le istruzioni del caso.

Anzitutto, il prete di Como si rivolge ai sindacati: “Lottate, non adeguatevi al sistema capitalistico”.

Poi, “a chi temporaneamente amministra la città di Como”, che deve affidare gli appartamenti comunali non a norma non all’Aler ma alle Associazioni della città che sono in grado di mettere a norma gli appartamenti stessi”. Per esempio, la parrocchia di Rebbio – casualmente – “è in grado di mettere a norma una decina di appartamenti ogni anno e di deciderne con il Comune la destinazione”.

Poi il botto. “Se qualche famiglia avente diritto alla casa si trovasse messa in strada, propongo di passare in casa parrocchiale a Rebbio perché le si dia la lista degli appartamenti comunali vuoti...affinché ciò che ingiustamente non viene dato venga occupato.

Ma davvero? Ed ecco a chi è davvero rivolto il consiglio di don Giusto. Sì, perché “a Como se sei migrante, soprattutto di pelle nera, anche se hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato, non trovi casa”. Ora sì che è tutto chiaro.

Quel prete si preoccupa della casa del migrante più che dei senzatetto e in testa ha il consueto stratagemma fintamente sociale per togliere agli italiani ciò che vuole dare a chi arriva dall’altra parte del mondo. Sono contro le guerre, sono contro la povertà, ma scatenano guerre tra poveri.