Le ciclabili della Raggi avanzano come lumache. E anche il Piano bici e’naufragato

Avanzano con la velocità di una lumaca le nuove piste ciclabili così fortemente volute dalla sindaca Raggi e dalla giunta capitolina a cinque stelle. Che in uno slancio di entusiasmo forse dettato dalla primavera, il 2 maggio scorso aveva messo nero su bianco le tappe del Piano. Tre chilometri al giorno come minimo, avevano assicurato da Palazzo Senatorio. Per quella che già veniva definita come la rivoluzione della ‘mobilità dolce’ in città. Ma le cose sembra proprio che siano andate diversamente. E così alla prova dei fatti dopo cinque mesi da quell’annuncio di nuovi chilometri di ciclabili ne sono stati costruiti solamente otto. Appena la metà, tra ritardi burocratici, mancanza di coordinamento e difficoltà varie emerse nelle fasi di realizzazione.

Volendo contare anche il tratto di Castro Pretorio si arriva a 10 chilometri, ma in questo caso si tratta di fondi europei. Che non sono compresi nella delibera capitolina che voleva trasformare Roma nel regno delle biciclette. E che sta clamorosamente fallendo il suo compito.

Dal Torrino alla Tuscolana piste ciclabili ferme o realizzate solo in parte. E anche Bici Roma protesta

Il copione sembra uguale in tutta Roma. La realizzazione delle piste ciclabili procede a rilento, e spesso i risultati non sono quelli sperati. Come è successo al Torrino, in via del Fiume Bianco. Dove la classica vernice bianca è stata inizialmente dipinta su un tratto fortemente sconnesso. Sul quale erano presenti anche dei tombini. Con delle griglie molto pericolose, nelle quali era facile che si incastrassero le ruote delle biciclette. Come è stato prontamente segnalato da Bici Roma. Ma più avanti in direzione Eur è successo anche di peggio. La ciclabile infatti è stata realizzata per ben due volte. Perché dopo un paio di settimane, hanno rifatto il manto stradale di viale dell’Oceano Indiano. Ovviamente senza nessun coordinamento tra i diversi uffici dell’amministrazione. Così i tempi sono slittati ancora, e tanti soldi pubblici sono stati gettati al vento inutilmente.

Altro capitolo per via Tuscolana, dove per far passare le bici sono stati eliminati diversi parcheggi a raso tra le proteste dei residenti e degli operatori commerciali della zona. Mentre su viale di Castro Pretorio negli ultimi cento metri in direzione Viale del Policlinico la bike line è stata dipinta e poi cancellata. E in via dei Mille, la ciclabile termina addirittura in un parcheggio. Insomma, un mezzo disastro. E con queste premesse, la tanto sbandierata mobilità dolce a Roma rischia davvero di restare solo una chimera.

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