Le donne di Zingaretti hanno una capa che paghiamo noi

Le donne di Zingaretti hanno una nuova portavoce nel Pd, si chiama Cecilia D’Elia, l’hanno eletta loro e la paghiamo noi. A meno che il segretario del Pd Zingaretti non parli col governatore Zingaretti per digli di non preoccuparsi che da adesso in avanti quei quarantamila euro l’anno li sborsa il partito. Facciamo un po’ per uno con la consulente della Regione Lazio che adesso dovrà occuparsi pure di altro.
Anche perché finora lo Zingaretti presidente della regione non ha avuto il tempo di rispondere all’interrogazione presentata a maggio da Fratelli d’Italia con i consiglieri Ghera e Colosimo. Ma deve dirla qualcosa su una vicenda incredibile. Un consulente con un discreto percorso nella politica a spese nostre finora non si era ancora visto arrivare alla guida di un’organizzazione importante della politica. Gli esami non finiscono mai.

Compagna Cecilia D’Elia a disposizione…
Cecilia D’Elia ha un curriculum ricco di assessorati e di enti locali e segreterie e uffici di gabinetto vari, inclusi la Camera e il ministero della giustizia. Il sogno dei portaborse. Poi, consulente di Zingaretti alla regione. Insomma, a disposizione. Dalla regione le sono arrivati pure un sacco di auguri per il nuovo incarico: complimenti o un addio?
La D’Elia si è occupata finora per il governatore delle politiche contro le discriminazioni di genere e giustamente Zingaretti non l’ha voluta discriminare, lanciandola nel firmamento delle donne del Pd. Poi, a maggio – in emergenza Covid – ne ha pure prorogato l’incarico a spese nostre per un triennio: la somma totale è di sessantamila euro. In regione la D’Elia non ha finito di individuare le discriminazioni di genere che investiga da novembre 2018. Lotta dura, senza paura.
Il tutto si somma ad aumenti di stipendi, ad un esercito di nominati, e a tutto quello che ogni giorno emerge dall’amministrazione della regione. Quando si riesce ad acciuffare notizie sempre ben occultate. Da questo punto di vista il presidente del Lazio è un mago: anche perché pare che sia tutto lecito dalle sue parti. A prescindere.
Consulenze a mezzo servizio con le donne di Zingaretti
Se la nomina di Cecilia D’Elia attrae la nostra attenzione è semplicemente perché si supera ogni immaginazione. La nomina al vertice delle donne del Pd di Zingaretti è un incarico di livello nazionale. Probabilmente dovrà andare in giro per l’Italia.
I consulenti del Lazio devono essere considerati a mezzo servizio col partito da ora in avanti? O magari, con un gesto un tantinello elegante, la signora lascerà l’incarico regionale (che tanto se lo papperà un altro fedelissimo di Zingaretti)? Oppure dobbiamo finanziare – lecitamente, ovvio – una dirigente di partito?
Se le donne di Zingaretti eleggono la loro portavoce nel Pd la dobbiamo pagare noi come consulente della regione Lazio? Possiamo dire basta?