Le primarie-farsa del Pd non convincono nessuno: soprattutto a sinistra

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Le primarie del Pd non hanno convinto, né a destra né a sinistra. Le commenta Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. “L’anomalo afflusso di stranieri alle primarie ha fatto saltare i nervi a più di un esponente del Partito Democratico tra le schiere degli sconfitti, a quanto si apprende dall’agenzia Ansa. Ma non c’è niente di nuovo, era accaduto anche nel 2013. Allora si parlò di una sospetta ingente partecipazione della comunità Rom, per gonfiare i dati dell’affluenza ed evitare il flop mediatico.

Il Pd porta ai gazebo frotte di stranieri

Quest’anno la dirigenza Pd ha portato ai gazebo frotte di stranieri onde evitare la sconfitta del candidato di apparato, quell’ex Ministro defenestrato dal Governo al quale bisognava ridare subito un altro ruolo politico”. Perplesso anche uno dei sette candidati alle primarie, oscurato dal Pd di Roma.  “Alcune cose non sono andate bene, ci sono situazioni che vanno sistemate, le abbiamo segnalate e il Comitato organizzatore è intervenuto. E’ utile dirlo in modo pubblico”. Lo ha detto Giovanni Caudo, a proposito del voto delle primarie.

“Santini” agli immigrati

Che ha aggiunto: “Delle polemiche non ne voglio più parlare, non faccio polemica sulla affluenza”. Ma “abbiamo segnalato che in alcuni gazebo c’erano file di stranieri che non sapevano bene per chi votare. Li hanno portati lì e gli davano i santini. Ma non è possibile che ci siano persone che vanno a votare e gli si dia in quel momento il santino”, ha spiegato. Caudo ha detto ancora: “C’erano 50 persone del Bangladesh che trovi in fila, non parlano italiano, non sanno per chi stanno votando e poi c’è qualcuno che gli dà il fogliettino e mettono 50 x”.

Ignazio Marino: rifare lo spoglio

Dubbioso anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che ancora non ha digerito il tiro mancino del suo partito. “Primarie a #Roma: risultati online danno Gualtieri e Caudo testa a testa; quelli cartacei danno risultati diversi. Per le schede chi parla di 30.000 e chi di 48.000 votanti. Perché non rifare lo spoglio con i candidati presenti così si potrà confermare trasparenza del voto?”. Lo scrive su Twitter Ignazio Marino.

Meloni: ma allora si poteva votare anche per le politiche…

E Giorgia Meloni, leader Fdi, si limita a fare una semplice quanto inequivocabile osservazione. “Siamo pronti a confrontarci con qualsiasi candidato, forti delle nostre e proposte. Ma fa riflettere che l’unica situazione nella quale in Italia pare si possa votare sono le primarie del Pd. Se si poteva votare per le primarie si poteva anche per le politiche”. Difficile darle torto…