Le scuole del Lazio colte di sorpresa: “Ma stiamo reagendo”…

Le scuole nel Lazio, dopo un primo momento di disorientamento, si sono rimboccate le maniche.”Si lavora a pieno ritmo. Due chat alle quali sono collegati 500 presidi. Centinaia e centinaia di messaggi whatsapp al giorno: tutto per rispondere alle innumerevoli esigenze dei presidi e degli insegnanti. Stiamo infatti lavorando anche con la collaborazione di tecnici informatici, di alto profilo, alla creazione di piattaforme online per allestire classi virtuali in modo che gli insegnanti possano lavorare e gli studenti studiare”. Così Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Presidi Lazio, spiega come rispondere alle difficoltà provocate dal coronavirus.
Le scuole devono essere messe in condizione di lavorare
“Certo ci sono scuole più avanzate che già posseggono un piattaforma dove lavorare, ma molte altre no, e devono essere messe in condizioni di poter lavorare al di là del semplice registro elettronico dove i docenti possono scrivere i compiti o dare alcune indicazioni ma certo non possono fornire materiale ai ragazzi e non possono spiegare. – continua Rusconi – Vorremmo mettere a disposizione di presidi e insegnanti del Lazio un modello di scuola, di didattica a distanza
adeguato e avanzato. E abbiamo già chiesto a grandi aziende di collaborare con noi, e l’Eni, gratuitamente a messo a disposizione materiali, libri online, video, video lezioni, slide tutto materiale scientifico che può essere utili agli insegnanti e ai ragazzi”.

Sembra di essere tornati ai tempi della guerra…
Rusconi prosegue affermando che “cerchiamo di fornire informazioni e indicazioni pratiche alle scuole che permettano di avviare, strutturale e far lavorare nel miglior modo possibile le classi virtuali. Uno strumento, la classe virtuale, che permette ad insegnanti e studenti di interagire proprio come se fossero in aula a
scuola”. “Sembra essere tornati ai racconti dei nostri genitori o nonni al tempo della guerra: gli esami di maturità sotto le bombe non saranno stati certo facili. Da aggiungere poi che in realtà non sappiamo con certezza se il 3 aprile riapriranno le scuole, è necessario aspettare l’evoluzione della situazione”.
Dagli insegnanti una grande abnegazione
Rusconi loda l’abnegazione e l’impegno degli insegnanti che hanno dimostrato in questo momento difficile un grandissimo senso di responsabilità. “Vorrei sottolineare che attualmente gli insegnanti non sarebbero tenuti a stare a scuola. Ma hanno dimostrato un grande senso di responsabilità, una grande professionalità recando si comunque a scuola per accedere ai registri elettronici, chi no può accedervi da casa – evidenzia Rusconi – molti presidi mi dicono che
tanti docenti hanno necessità di accedere alle biblioteche, al registro elettronico, ai materiali didattici da preparare per inviarli agli studenti, insomma lavorano nonostante tutto, nonostante il momento difficile per non far rimanere indietro i loro studenti e per prepararli agli esami dove necessario”.
Il governo deve potenziare le reti internet
“Chiedo infine, al governo un potenziamento di tutta la rete internet per le scuole – ha concluso Rusconi -. Una connessione che lascia ancora molto a desiderare, dove esiste, e che in tante scuole ancora non c’è. E’ necessario, ora più che mai, dare un impulso forte alla modernizzazione del sistema scolastico: creiamo qualcosa di positivo da questa catastrofe”.
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