La Lega denuncia: emergenza sanitaria per i rifiuti di Roma

L’emergenza sanitaria ormai a Roma si chiama monnezza. Torniamo ancora sull’argomento perché sono inaccettabili i silenzi istituzionali di Comune e Regione Lazio. O meglio: si fanno sentire solo per darsele e dirsele di santa ragione, ma non c’è uno straccio di intesa tra Raggi e Zingaretti per uscire dalla crisi.
A Roma rischiamo davvero l’emergenza sanitaria per i rifiuti ma le soluzioni non si vedono. E sarebbe bene che a rendersene conto fosse almeno il ministro della salute, Roberto Speranza, che sembra non essersi accorto di quanto sta succedendo.

Roma a rischio emergenza sanitaria
Ci pensa un senatore della Lega, William De Vecchis, a svegliare il titolare del dicastero che dovrebbe occuparsi di sanità. De Vecchis ha depositato un’interrogazione al ministro perché reputa “doveroso e urgente avviare gli opportuni accertamenti in ordine all’emergenza igienica, che rischia di scaturire in una vera e propria emergenza sanitaria, ed individuare misure idonee ad assicurare la più ampia tutela della salute dei cittadini della capitale”.
Non c’è ancora traccia di vita di Roberto Speranza sul tema. Ma la denuncia dell’esponente leghista è assolutamente dettagliata.
“La situazione è tale – afferma De Vecchis – che i romani, in controtendenza rispetto a tutto il resto del Paese, rischiano di dover indossare le mascherine ancora a lungo, anche all’aperto, per proteggersi dalle esalazioni che provengono dai rifiuti lasciati marcire al sole sotto le temperature torride di questi giorni”.
De Vecchis (Lega): “Quartieri nel degrado”
Dove? Li elenca l’interrogazione: “Ci sono interi quartieri invasi dalla spazzatura, in particolare nel IV e V municipio (Prenestino), e i cittadini si trovano costretti a camminare tra cassonetti stracolmi, sacchetti abbandonati per strada e varie specie animali che si nutrono dei rifiuti alimentari”.
Questa condizione, in particolare, davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali, rischia di creare – è il senso della denuncia – “un grave problema di sanità pubblica della quale, tutte le istituzioni, ognuna per le proprie competenze, più o meno dirette, dovrebbero farsi immediatamente carico portando ad un’immediata e definitiva soluzione del problema”.
Nel frattempo, le istituzioni territoriali fanno le belle statuine al ministero della transizione ecologica, senza fare alcun passo in avanti.
La stessa disponibilità degli invasi regionali sta per terminare: quello di Civitavecchia si esaurisce tra un mese e quello di Viterbo entro dicembre. Che aspettate a muovervi? Ci auguriamo una risposta davvero sollecita.