L’età media dei morti per Covid è di 82 anni. E 12 giorni dall’inizio dei sintomi alla fine

Sono 39.811 i nuovi casi di Covid in Italia secondo il bollettino di oggi. Da ieri sono stati registrati altri 425 morti che portano il totale delle vittime a 41.063 da inizio emergenza. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 231.673. Ci sono 2.634 ricoverati in terapia intensiva, con un incremento di 119 persone rispetto a ieri. Gli attualmente positivi in Italia sono 532.536 (+33.418), mentre i guariti 328.891 (+5.966 da ieri). Per quanto riguarda le singole regioni, boom di nuovi casi in Lombardia (11.489 nuovi casi), 4.437 in Piemonte e 4.309 in Campania. 3815 nel Veneto e 2.618 nel Lazio. In Calabria ne sono stati riscontrati 392.
Covid, più uomini che donne
Però la notizia importante è che resta alta l’età dei pazienti deceduti e positivi al Covid: l’età media è di 82 anni, secondo l’ultimo report sui decessi diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e realizzato su un campione di 39.052 pazienti deceduti e positivi al coronavirus. Le donne sono 16.628 (42,6%). Ebbene, secondo il report l’età media dei pazienti deceduti positivi a Sars-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (82 anni contro 49 anni). E le donne morte dopo l’infezione hanno un’età più alta rispetto agli uomini (donne 85 – uomini 79).

L’uno per cento aveva meno di 50 anni
Al 4 novembre le morti di pazienti positivi al Covid in Italia sotto i 50 anni sono state 434 su 39.052 (1,1%), cioè l’1,1% come calcola l’Istituto superiore di sanità. In particolare, 95 pazienti avevano meno di 40 anni (65 uomini e 30 donne tra 0 e 39 anni). Di 17 pazienti sotto i 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche. Degli altri, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (malattie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) mentre 14 non avevano diagnosi di rilievo.
La maggioranza aveva più patologie
In media, inoltre, i pazienti deceduti per Covid-19 hanno 3,5 patologie preesistenti. Nelle donne 3,7, negli uomini 3,4. Questo dato è stato ottenuto da 5.047 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Complessivamente 173 pazienti (3,4% del campione) presentavano zero patologie, 662 (13,1%) una patologia, 962 (19,1%) due patologie e 3250 (64.4%) tre o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei pazienti morti positivi al virus seguiva una terapia con Ace inibitori e il 14% assumeva sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). L’ipertensione è la patologia preesistente più frequente (nel 65,7% dei casi).
Le varie terapie per il Covid
La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86,2% dei casi), meno usata quella antivirale (54,9%), più raramente la terapia steroidea (46,0%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato, si legge nel report, dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma da esami di laboratorio di Covid-19. In 1296 casi (26,1%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Al 4,5% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab.
12 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi alla morte
Infine il report fornisce i dati sui tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (12 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (7 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 6 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto agli altri.