Da quelle parti c’è chi ha nostalgia del partito comunista di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer, come urlavano dai loro cortei. E il Pd di Enrico Letta (e pare davvero incredibile) si appresta a riaccogliere tra le sue fila Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e tanti altri come loro.
Complimenti vivissimi per la svolta che maturò al Lingotto, il passo indietro è di quelli clamorosi e farà senz’altro rumore nel Pd.
Il partito comunista nel sangue
Perché sono quelli che le radici le hanno nel sangue, e questo potrebbe anche essere bello (per loro). Ma per tanti che non intendono venir meno al loro non essere mai stati iscritti al partito comunista, i problemi si porranno.
A partire proprio dal lider maximo, perché D’Alema non è tipo da starsene muto in un angoletto. E ha già bollato come malattia la deriva che si impossessò del Pd al tempo renziano, quando proprio lui fu fatto fuori da parlamentare in carica. Al Nazareno l’espressione ha già dato fastidio…
Ci saranno abbastanza mal di pancia e resistenze autentiche. Faranno tornare di nuovo attrattivo il progetto di Matteo Renzi per chi non vorrà assoggettarsi alla Ditta di allora.
D’Alema, Bersani e Speranza
Oggettivamente pare incomprensibile la mossa di Letta. Con le misere percentuali di Articolo 1, il partitino di Speranza che tollerò gli insulti al premier Mario Draghi da Marco Travaglio alla sua festa, che cosa pensa di ottenere? Sogna una sinistra unita con i più estremisti che possono stare ancora in circolazione?
Con che faccia potranno attaccare – come fanno praticamente ogni giorno – i sovranisti caricandosi certi personaggi di cui non si sentiva più alcuna necessità?
Probabilmente è un problema di quorum. Speranza e soci ne hanno pochini, garantiscono non belligeranza al Pd e incassano qualche seggio prossimo venturo per i leader del partitino. Ma questo potrebbe costare il rischio di tantissimi voti in uscita dal Nazareno al solo riapparire di Massimo D’Alema. Un’operazione costosa che nasconderà certamente qualcosa che ancora non sappiamo. Ma lo scopriremo.
Per ora sappiamo che a sinistra – a differenza di quanto accade a destra – non hanno paura dei padri…