L’ex deputata marocchina Souad Sbai: “Qatargate? Questo è niente, mancano i pesci più grossi…”

souad sbai

“Quello che sta uscendo dall’inchiesta di Bruxelles è ‘robetta’, sono certa usciranno tante altre cose. Ci sono pesci più grossi che hanno preso tanto, le cifre di cui si parla finora sono ‘spiccioli’ per un Paese come il Qatar”. Lo afferma all’Adnkronos Souad Sbai, saggista ed ex deputata italiana (Popolo della Libertà) originaria del Marocco, presidente dell’Associazione delle comunità delle donne marocchine in Italia (Acmid – Donna Onlus), commentando l’inchiesta sul Qatargate. “Nessun governo avrebbe potuto arginare questa avanzata di denaro e l’uomo, si sa, è debole. Il Qatar può comprare tutto e tutti – sottolinea Sbai –. Non solo in Italia”. Questa inchiesta, “è una bomba che arriva in un momento particolare – afferma -.

Il Qatargate utlizzato per colpire l’Italia, non la sinistra

In Europa questo scandalo viene collegato al nostro Paese, non parlano del Pd o dei Socialisti, ma dell’Italia. Si pubblicizza questa vicenda proprio in un momento in cui siamo alle prese con la finanziaria, si devono prendere soldi dall’Europa e dopo che abbiamo avuto uno scontro con la Francia”. Dietro l’attivismo del Qatar, avverte Sbai, c’è il “proselitismo che hanno iniziato in tutta Europa. Hanno comprato fondazioni, centri culturali, e parallelamente sono arrivati i progetti a favore del velo e delle moschee. Io ho denunciato queste cose centinaia di volte, ho manifestato anche davanti all’ambasciata. Abbiamo ricevuto molte minacce, anche con 180 messaggi in un mese”, prosegue Sbai. L’ex deputata l’anno scorso era finita nel mirino di un imam radicale detenuto nel carcere di Alessandria che l’aveva minacciata di morte.

Errore enorme far giocare i Mondiali in Qatar

“Anche l’Iran però ha finanziato molti partiti in Italia – aggiunge l’ex deputata del Popolo della Libertà – penso che l’Europa debba prendersi una pausa e capire davvero quanti soldi sono girati”. Quanto ai Mondiali che si avviano alla chiusura, per Sbai sono stati “un flop totale. L’occidente si è mostrato zerbino del Qatar, sono morti 6.800 lavoratori, non esistono diritti. Solo quando è stata toccata la tematica ‘gay’ qualcosa si è mosso. E’ stato un errore enorme far giocare questi Mondiali in Qatar, un Paese – conclude – che ha allacciato rapporti con tutti grazie alle ‘mazzette’”.