L’ex ministro Minniti appoggia la linea della Meloni: “Se la Ue non si sveglia, da noi arriveranno terroristi…”

minniti marco

Sorprendenti dichiarazioni dll’ex capo dl Viminale Minniti. ”Il nostro benessere dipende dall’Africa. Non c’è nessun muro che potrà reggere: se l’Africa starà bene nei prossimi vent’anni, l’Europa starà bene. Altrimenti saranno guai per tutti. Per questo confido molto nel piano Mattei lanciato dal nostro premier nella sua missione africana. Ma il progetto dev’essere europeo per funzionare. Poi ovvio, anche per ragioni geopolitiche, l’Italia non può che svolgere un ruolo chiave”. Lo ha dichiarato l’ex ministro degli Interni Marco Minniti in una intervista a Libero ammettendo che ”quello che più mi preoccupa è la miopia dell’Unione Europea. Non ha compreso fino in fondo il senso della sfida che la attende e la drammatica guerra in Ucraina complica tutto: sposta tutta l’attenzione a Nord e a Est”.

Minniti: fa bene il governo a tenere accesi i riflettori sul Mediterraneo

E aggiunge che ”il nostro governo ha il dovere di tenere accesi i riflettori sul fronte del Mediterraneo allargato, dal Marocco alla Giordania, fino alla Penisola Arabica per intendersi”. E spiega che ”in Africa si giocano tre grandi partite. La prima è quella energetica, indispensabile se vogliamo liberarci della dipendenza dalla Russia. Poi c’è quella demografica. L’Europa è in recessione demografica, l’Africa cresce esponenzialmente. E’ un fenomeno che può diventare un’opportunità per noi, a patto di gestirlo legalmente. Non si può lasciare nelle mani dei trafficanti di esseri umani il futuro delle nostre democrazie”. Ma ”la questione va risolta in Africa, favorendo lo sviluppo del Continente”.

Gestire le migrazioni può diventare una grande opportunità per l’Italia

Insomma, “un patto per le migrazioni legali tra Europa e Africa può diventare una straordinaria opportunità di crescita economica per i Paesi di partenza”, sottolinea Minniti. Perché ”l’Africa è un continente ricchissimo, la sua povertà è determinata dal fatto che le sue classi dirigenti la saccheggiano da sempre”. Niente neocolonialismo, ”il progetto europeo deve puntare invece alla formazione di classi dirigenti autoctone, che vengono in Europa a imparare e poi tornano in patria a dirigere, mantenendo con noi un rapporto di privilegiata fiducia”. Per Minniti, quindi, ”la diplomazia culturale ci salverà. La fondazione consente all’Italia di espandersi in Africa e Medio Oriente, di creare un legame imperituro tra noi e quegli Stati. L’Europa metta sul tavolo sei miliardi e solleverà un Continente”.

Attenzione, presto potrebbero arrivare armi anziché barconi

Importante è ”partire da subito. Perché se non riusciamo a governare l’immigrazione e creare dall’Africa possono iniziare ad arrivare le armi anziché i barconi”. La terza partita che si gioca in Africa è quella ”della sicurezza dell’Europa. In questo momento l’Africa è il principale scenario, insieme all’Afghanistan, di presenza del terrorismo internazionale, dal Sahel alla Somalia. Il fatto che sia scoppiato il conflitto ucraino non significa che la minaccia del terrorismo islamico sia scomparsa”. In Africa forse “si aprirà un secondo fronte dello scontro tra Occidente e Russia. Qualcuno può ritenere che aprire un fronte africano possa essere una risposta asimmetrica rispetto a una guerra che pare lontana dal concludersi. Ci sarà una ragione se la Russia, mantiene gli uomini della Wagner in Libia, in Mali e nella Repubblica Centrafricana”.