L’inflazione galoppa come negli anni Ottanta: fino a tremila euro in più l’anno a famiglia

aumento dei prezzi alimentari

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Balzo del’inflazione a giugno. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. E’ la conferma che arriva dall’Istat che ha diffuso i dati definitivi del mese di giugno che segnano un rialzo record che non si registrava dal 1986. In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%). E dall’altra a quelli dei Beni alimentari, sia lavorati sia non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti.

Inflazione, ecco gli aumeti principali

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,2% a +3,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +4,2%. Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +9,7% a +11,3%) sia quelli dei servizi (da +3,1% a +3,4%). Si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,6 di maggio a -7,9 punti percentuali). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo ) aumenta su base mensile dell’1,2% e dell’8,5% su base annua (da +7,3% nel mese precedente). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e del 7,8% su base annua. Nel secondo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+9,8%).

L’allarme dei consumatori per l’inflazione

Secondo i dati definitivi di giugno pnsomma, l’inflazione sale su base annua dal +6,8% di maggio all”8%. Per i consumatori, “Italia nei guai. Un’emergenza nazionale che in assenza di un Governo in carica non può che aggravarsi ulteriormente. Il taglio delle accise dei carburanti ad esempio scade il 2 agosto, il che vuol dire che dal 3 agosto, tra meno di 20 giorni. Per cui la benzina arriverà, per il self service, stando agli ultimi dati Mite, al record storico di 2 euro e 33 cent, mentre il gasolio a 2 euro e 29 cent. Mentre per il servito si raggiungerà il primato di 2 euro e 46 cent per la benzina e 2 euro e 42 cent per il diesel. Con devastanti ripercussioni sui costi di trasporto e di distribuzione dei prodotti, soprattutto alimentari, che si infiammerebbero ulteriormente.

Il governo intervenga sulle bollette entro il 30 settembre

Entro il 30 settembre, poi, va fatto un nuovo intervento sulle bollette di luce e gas. Altrimenti dal 1° ottobre scatterebbe nel quarto trimestre una stangata tale da mandare definitivamente sul lastrico le famiglie meno abbienti” denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Secondo i dati Istat di oggi, anche l’energia elettrica nel mercato libero è ormai esplosa con un rialzo rispetto a maggio del 7,6% e un incremento tendenziale dell’87,5%, che equivale per una famiglia media ad un rincaro annuo pari a 553 euro”, prosegue Dona.

Ecco quanto l’inflazione inciderà sulle famiglie

“L’inflazione a +8% significa, per una coppia con due figli, una batosta complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2.658 euro su base annua. Di cui 1.061 per Abitazione, acqua ed elettricità, 600 euro per i Trasporti, 692 per prodotti alimentari e bevande, 714 per il carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la mazzata totale è pari a 2.469 euro, 999 per l’abitazione, 562 per i trasporti, 625 euro per cibo e bevande. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2.082 euro, 963 per l’abitazione, 396 per i trasporti, 508 euro per mangiare e bere. Ma il record spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 2.978 euro, 827 solo per il cibo” conclude Dona.