L’ira dei taxi, che precisano: ma quale “coca driver”, non possiamo sapere chi salirà sulla vettura

I taxi protestano per il loro accostamento alla consegna di droga. “L’articolo pubblicato in data odierna su una testata online locale, nella quale si parla di tassisti che accompagnano tossicodipendenti a comprare sostanze stupefacenti, denominandola “Coca Driver”, denota scarsa conoscenza di quelle che sono le regole del settore. Vorremmo informare l’estensore dell’articolo che i tassisti hanno l’obbligo effettuare la prestazione richiesta, pena pesanti sanzioni amministrative e di rivolgersi inoltre ad una utenza indifferenziata”. È quanto dichiarano in una nota le segreterie romane di Fit Cisl Lazio, Uil Trasporti, Ugl taxi, Federtaxi Cisal e Ati taxi.
Non possiamo sapere cosa si trasporta sul taxi
“E proprio come emerge dallo stesso articolo – spiegano i tassisti – questi tossicodipendenti che si recano in determinate aree della città per acquistare stupefacenti, chiamano una centrale radio taxi che invia loro la vettura più vicina, non sempre la stessa e il cui autista non può sapere che tipo di persona salirà sul suo taxi. Dunque – aggiungono – non si può parlare di “Coca Driver”, indicando l’esecuzione di un servizio che è obbligatorio per legge. Cioè accompagnare una persona da un determinato punto della città ad un altro.

“Rappresentazioni vergognose e false”
Non si può passare il tutto come una pratica illegale messa in campo dai tassisti per combattere la crisi legata alla diffusione della pandemia. Questo, oltre ad essere un vergognoso falso, serve solo a gettare discredito su un intera categoria. Categoria in questo periodo di grande difficoltà, spesso si è distinta per azioni di grande generosità”. “Dispiace infine constatare – conclude la nota – che il Direttore della principale centrale Radio Taxi cittadina, si sia lasciato strumentalmente utilizzare, rilasciando una dichiarazione per un articolo di così bassa caratura che getta fango in modo infondato su chi quotidianamente e in modo obbligatorio, ed evidenziamo obbligatorio, svolge il proprio servizio tra mille sacrifici e difficoltà”.