L’Italia stretta tra 130mila profughi ucraini e migliaia di clandestini che non hanno diritto di venire

roma sbarchi clandestini (2)

I clandestini continuano a sbarcare senza fine dal Maghreb verso l’e nostre sponde. Sì, perché sembra che nel Mediterraneo non ci siano altri Paesi fuorché l’Italia. Anche se le navi dei “soccorritori” battono tutte le bandiere tranne quella italiana, tuttavia gli immigrati fuorilegge debbono sempre venire in Italia. Con tutte le consguenze del caso. E sono conseguenze economiche, sociali, politiche. C’è un disegno internazionale dietro a tutto questo, perché non è possibile che la Ue, oggi tanto unita perché gliel’ha ordinato Washington, lasci solo l’Italia in questa spietata e coordinata invasione di fuorilegge. Fuorilegge provenienti da Paesi africani dove non c’è alcuna guerra né feroce dittatura autocratica. Adesso, in concomitanza con la guerra ucraina, i clandestini tornano a premere sull’Italia. Perché?

Sbarchi senza sosta a Lampedusa

Sbarchi senza sosta infatti a Lampedusa, dove, ormai da giorni, prosegue ininterrotta la ‘”staffetta”‘ dal molo Favaloro delle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Sono 269 i clandestini approdati nelle ultime ore. Viaggiavano a bordo di tre diverse carrette del mare, fornite dai trafficanti di schiavi, intercettate nelle acque antistanti l’isola. Sulla prima, rintracciata dai militari della Capitaneria di porto a una quarantina di miglia dalle coste lampedusane, erano in 106, tra cui 5 donne e 2 minori. Minori che, se non lo sapete, tocca al governo italiano, quindi a noi, mantenere in tutto e per tutto fino alla maggiore età. Meno consistente il secondo gruppo che ha raggiunto l’isola: 37 in tutto, bloccati dagli uomini delle Fiamme gialle a 2 miglia da Capo Ponente. Tra loro anche 8 donne e 2 minori.

Un migliaio gli irregolari arrivati nelle ultime ore

L’ultimo approdo ha condotto a Lampedusa 126 uomini, provenienti da Bangladesh, Pakistan, Marocco e Tunisia, tutti Paesi dove non è in atto alcuna guerra. Il barcone su cui viaggiavano, lasciato alla deriva, è stato intercettato a 30 miglia dall’isola. Dopo i primi controlli sanitari, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola. Salgono così a un migliaio i migranti giunti in poco più di 48 ore sull’isola. E ora inizierano le costose operazioni per portarli nei centri di accoglienza e sui traghetti appositamente dedicati. Quando finirà tutto questo?