ll Comitato Pendolari boccia la stazione Acilia Sud: parcheggio mancante e sovrappasso in ritardo. “Così i cittadini vengono penalizzati”

Acilia Sud

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Dopo anni di attese, rinvii e lavori a singhiozzo, la nuova stazione ferroviaria di Acilia Sud-Dragona è finalmente entrata in funzione. Un’infrastruttura che i cittadini del quadrante sud di Roma aspettavano da decenni, ma che oggi si presenta come un’opera incompleta: mancano infatti i servizi essenziali che dovrebbero renderla davvero fruibile. Su tutti, il sovrappasso pedonale che colleghi Dragona direttamente alla stazione e soprattutto un parcheggio di scambio adeguato, indispensabile per chi arriva in auto da un territorio ad alta densità abitativa.

A denunciare la situazione è il Comitato Pendolari della Roma-Lido, che boccia senza mezzi termini la gestione della vicenda da parte delle istituzioni: “Nei lunghi anni di stop ai lavori e poi alla loro ripresa – sottolinea il Comitato – nessuno fra istituzioni, aziende di gestione, uffici tecnici ed amministrativi si è posto il problema delle opere accessorie. Ed è già una stranezza insostenibile”.

Il nodo del sovrappasso, consegna prevista per il 2026

Secondo gli annunci ufficiali, il sovrappasso che collegherà Dragona con la stazione di Acilia Sud dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2026. Troppo tardi, secondo il Comitato, che chiede vigilanza costante perché il cronoprogramma venga rispettato e non si trasformi nell’ennesima promessa disattesa.

Il problema del parcheggio: progetto contestato e rischio ambientale

Il tema più critico resta però quello del parcheggio di scambio.
Nel 2021, con il supporto del Municipio X, il Comune aveva acquistato da Atac un’area contigua al deposito bus proprio per destinarla al parcheggio della nuova stazione. Tuttavia, il progetto elaborato da Risorse per Roma è stato definito dal Comitato “pessimo e improvvisato”: redatto senza conoscere la reale situazione del quartiere e senza alcuna consultazione con i residenti.

Il piano, infatti, prevede l’abbattimento di circa 100 alberi di pregio, con lavori dall’impatto rilevante sulla zona e una durata stimata di almeno 15 mesi. Una scelta che, secondo i pendolari, penalizza il territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

Dopo le proteste, in Consiglio Municipale è stata annunciata una modifica al progetto per salvare 25 alberi, ma per il Comitato si tratta di un intervento insufficiente: “L’abbattimento di decine di alberi si può evitare. Abbiamo proposte concrete per ridurre l’impatto e siamo disponibili a un confronto diretto con l’Amministrazione”, ribadiscono.

“Un’infrastruttura monca che rischia di diventare un danno”

Il rischio, secondo i rappresentanti dei pendolari, è che la stazione di Acilia Sud, tanto attesa, si trasformi in un’infrastruttura monca: utile a metà, penalizzante per chi la deve usare ogni giorno e potenzialmente dannosa per l’ambiente.

“Dagli assessorati Regionali e Comunali alla Mobilità non è uscito un fiato – denuncia ancora il Comitato –. Serve con urgenza un tavolo di lavoro per mettere a confronto le proposte e trovare soluzioni realmente condivise con le realtà organizzate del territorio. Noi ci siamo”.

Una sfida tra mobilità e sostenibilità

Il caso della stazione di Acilia Sud-Dragona è emblematico di un problema più ampio: le infrastrutture progettate senza visione complessiva, dove i tempi della burocrazia e le incongruenze amministrative finiscono per ricadere sui cittadini.

Da un lato c’è la necessità di garantire una mobilità efficiente a migliaia di residenti; dall’altro, il dovere di tutelare il patrimonio verde e il tessuto urbano già fragile.
La vera sfida sarà trovare un punto di equilibrio, evitando che l’opera resti l’ennesima promessa incompiuta.