Lo Stato si accolla un ‘pezzo’ di debito di Roma: Gualtieri diserta il Campidoglio, al suo posto la presidente Celli

Due milioni di euro in meno di interessi per vecchi mutui rinegoziati dal Campidoglio, a fronte però di 70 milioni circa di nuovi mutui contratti dalla Giunta Gualtieri solo negli ultimi sei mesi. Lo Stato si accolla un ‘pezzo‘ di debito di Roma: Gualtieri diserta il Campidoglio, al suo posto la presidente-fedelissima Svetlana Celli. Un’operazione finanziaria di rilievo ha avuto luogo nei giorni scorsi in Campidoglio che coinvolge il debito che schiaccia le casse capitoline, in profondo rosso da anni. Ma il primo cittadino di Roma, che riveste anche la doppia veste di Commissario Straordinario per il rientro dal debito di Roma (che sfiora i 276 milioni di euro totali), non era in aula Giulio Cesare a sovrintendere le operazioni di voto.
Il Campidoglio dice ‘Sì’: lo Stato si accolla un pezzo di debito di Roma
L’Assemblea Capitolina ha dato il via libera a un piano di rinegoziazione del debito che prevede l’estinzione anticipata di mutui contratti con istituti di credito privati per quasi 40 milioni di euro (su 276 milioni totali). Vengono così chiusi numerosi mutui contratti in passato con banche private. Al loro posto avrà luogo il contestuale rifinanziamento di questa parte di debito tramite la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), una delle principali istituzioni bancarie pubbliche italiane, una ‘costola’ del Ministero dell’Economia.

L’iniziativa mira a ridurre gli oneri finanziari (ossia gli interessi) a carico del Comune di Roma, ossia dei cittadini romani, generando un risparmio stimato di quasi 2 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Un’assenza di peso, in aula Giulio Cesare, al momento del voto, è stata quella del sindaco Roberto Gualtieri. “Assente il sindaco Roberto Gualtieri”, così riporta il verbale di seduta. Sostituito dalla presidenza dell’Assemblea dell’Aula Giulio Cesare, Svetlana Celli, che ha fatto le sue veci, come accade sempre più spesso negli ultimi tempi.
Il piano per alleggerire le casse di Roma di 2 milioni
La strategia di riduzione degli oneri si basa sulla possibilità, prevista dalla legge, di convertire i mutui stipulati dopo il 31 dicembre 1996 in presenza di condizioni di rifinanziamento più vantaggiose.
La Cassa Depositi e Prestiti, con una circolare del 14 aprile 2025 (n. 1308/2025), ha offerto agli enti locali la possibilità di accedere a nuovi prestiti per l’estinzione anticipata di mutui preesistenti con altri intermediari bancari o finanziari. L’operazione è possibile solo se il nuovo finanziamento comporta una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico dell’ente. Il Comune di Roma ha colto al volo questa nuova possibilità.
I dettagli dell’operazione e i numeri del risparmio
Nel dettaglio, il Campidoglio ha identificato un portafoglio di 39 mutui con istituti bancari, di cui 35 a tasso variabile. Tra questi, 11 posizioni di prestito a tasso variabile, per un ammontare di 39milioni di euro, sono state individuate come idonee per l’operazione di conversione. Queste posizioni presentano un tasso contrattuale superiore rispetto a quello attualmente offerto dalla CDP.
Un segnale di ripartenza per le finanze capitoline?
L’approvazione di questa delibera dovrebbe rappresentare un passo significativo per la gestione del debito di Roma Capitale, almeno a livello teorico. La possibilità di rinegoziare i mutui a condizioni più vantaggiose, grazie all’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbe offrire un respiro alle finanze comunali e apre la strada a una gestione più efficiente delle risorse.
Allora viene da chiedersi: perché il primo cittadino non era presente in aula a sbandierare questo risparmio e ha lasciato le operazione in mano alla Celli?
Ricordiamo comunque che, a fronte dei poco meno di 2 milioni di € risparmiati grazie a questa rinegoziazione, negli ultimi sei mesi Giunta Gualtieri ha acceso una quantità considerevole di nuovi mutui bancari e/o prestiti che i romani dovranno pagare per i tre decenni a venire che ammontano a circa 70 milioni di euro.
Gualtieri e i circa 70 milioni di euro di nuovi mutui: chi li pagherà? Sempre Roma e i romani
Mutui per creare nuove aree sport e gioco-bimbi, mutui per i nuovi ‘100 parchi per Roma’, mutui per nuovi asili, mutui per le nuove aiuole in centro, mutui per il nuovo canile-ospedale veterinario, mutui per il Parco d’Affaccio sul Tevere di Ostia, mutui faraonici per la scuola media di Cesano, persino mutui per il restyling del Bioparco di Roma, etc etc. Per un totale di quasi 70 milioni di euro di nuovi mutui e prestiti. Tutte opere che vedranno la luce appena prima della prossima tornata elettorale attesa per la primavera 2027, pronte da mostrare ai cittadini-elettori.
Delibere di Giunta di accensione di nuovi mutui-prestiti che spesso e volentieri sono state disertate dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, come ricostruito nei nostri articoli.
Ora, lo stesso sindaco Gualtieri non si presenta in aula Giulio Cesare – nonostante la sua doppia veste anche di Commissario – in un momento istituzionalmente così importante, come il ‘Sì’ ufficiale di Palazzo Senatorio alla rinegoziazione di parte dei mutui che gravano su Roma.
Il sindaco – Commissario di Roma non dovrebbe sempre metterci la faccia?
Ma il sindaco-Commissario non dovrebbe sovrintendere sempre e comunque, almeno a livello politico-istituzionale, tali operazioni? Il sindaco non dovrebbe metterci sempre la faccia? Quel che sembra, conti alla mano, è che si risparmi oggi per indebitarsi per i prossimi trent’anni. Formalmente, si tagliano gli interessi per impinguare, in realtà, la spesa totale a carico dei romani. Si diserta l’aula quando c’è da spiegare. Ma si torna in scena — col tanto di nastro tricolore — al momento del taglio del nastro.
E mentre Roma continua a barcollare sotto il peso del suo eterno debito, il sindaco-commissario risulta assente nei passaggi cruciali. Intanto la campagna elettorale per le elezioni del 2027, anche se non formalmente, per qualcuno è già iniziata. Ma se il consenso elettorale si dovesse giocare anche sul debito di Roma, allora è bene ricordare che le cambiali politiche, come i mutui e prestiti, prima o poi vanno pagate. E con gli interessi.

