Lo Zodiaco chiude. Qualcuno ci tolga questa tristezza (video)

La pandemia non c’entra nulla con la chiusura dello Zodiaco. Quindi non possiamo prendercela col governo o con la regione, con il comune o con il lockdown. Ma un destino davvero triste provoca una fitta al cuore di chi amava quel panorama a Montemario. Quel ristorante. L’osservatorio astronomico. Il viale degli innamorati.
Fallimento. Ed è uno sganassone in faccia a tutti quelli che gustavano quel luogo. L’incanto di Roma. Ti sentivi padrone della capitale. Ti sembrava di toccare con mano, dall’alto, la città più bella del mondo.

Lo Zodiaco in un luogo simbolo di Roma
Difficile capire che cosa sia successo. Certo, c’è una sentenza, ci sono tanti creditori, e chissà se ci sarà chi avrà voglia di cimentarsi nell’impresa di far rinascere con la riapertura un luogo simbolo di Roma.
Lo si dovrà cercare e trovare un mecenate, uno che ami la Capitale, la sua tradizione, e ne voglia rinverdire una delle sue storie più belle. La tragedia della coincidenza col coronavirus impone il riscatto dalla chiusura che lascia con un po’ di magone chiunque abbia percorso almeno una volta quella strada in salita. E si sia fermato a mangiare qualcosa lì. Trovammo per tanti anni il sorriso della famiglia Del Buono, la simpatia dei dipendenti.
E’ un‘epoca quella che si è chiusa. Sui social si leggono mille storie, e magari c’è anche spazio per chi si lamentava dei prezzi. Ma pagavi – e anche volentieri – la visione della città. Chissà nel mondo quanti turisti hanno riportato in Patria il racconto di uno dei locali più famosi di Roma, giustamente definito un punto di riferimento nell’immaginario romantico della capitale.
Ci vorrebbe un mecenate, uno che ami la Città Eterna
Certo sarebbe difficile oggi vedere Lo Zodiaco in plexiglass, con tutte le regole complicate imposte dalla nuova fase della lotta al coronavirus. Probabilmente il destino ha voluto risparmiare agli avventori di doverlo frequentare in mascherina e magari ci riserva di farcelo ritrovare più bello di prima fra qualche tempo.
Chissà che non se ne voglia occupare anche qualche istituzione del territorio. Oppure una grande azienda come la Rai. In fondo è anche quel sito cultura di Roma, tradizione da tramandare, a due passi da Villa Miani. Qualcuno ci pensi, perché è davvero triste sapere che quel locale non c’è più. Ovvio, il panorama resta sempre lì, a farci sentire fieri di Roma, ma ci vuole ancora quel locale, per farsi compagnia e trascorrere una bella serata capitolina.
Serve solo quella generosità che nei momenti più difficili della città non è mai mancata. Si faccia sotto chi può. E sarà davvero un benefattore di Roma.