Locali storici, un patrimonio identitario da non perdere: disegno di legge della Lega

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In Italia si stima che siano circa 300 i locali storici che hanno almeno 70 anni di storia. Alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie che hanno fatto la storia dell’ospitalità italiana che vanno tutelati e valorizzati. Un patrimonio storico e culturale che va difeso dall’assedio dei fast food, dei grandi gruppi multinazionali e non solo, nei centri delle città d’arte ma anche nei borghi. Ed ecco allora che in loro sostegno arriva un disegno di legge. A presentarlo oggi al Senato in una conferenza stampa, organizzata dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, primo firmatario del ddl, alla presenza del presidente dell’Associazione Locali storici italiani, Enrico Magenes, e della docente di Economia del turismo all’Università Bocconi di Milano, Magda Antonioli.

Previsti 150 milioni di euro in tre anni

Il disegno di legge riconosce – per la prima volta nella storia recente – un piano di sostegno a tutela e valorizzazione dei locali storici italiani. Da realizzare attraverso un fondo di 150 milioni di euro in tre anni, istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. I beneficiari del fondo saranno le attività commerciali, gli esercizi pubblici, le imprese artigiane e gli esercizi alberghieri che abbiano svolto l’attività da almeno 70 anni, mantenuto arredi e ambienti originali, connotati da particolare interesse storico, culturale o artistico e legati alle tradizioni locali. Le stesse prerogative d’ingresso utilizzate dall’Associazione Locali storici italiani, che oggi conta 200 soci-avamposto dell’ospitalità italiana in tutto lo Stivale, sopravvissuti alle guerre mondiali, alle crisi economiche e alle catastrofi naturali e oggi sempre più provati.

Si stima che in Italia siano circa 300 i locali storici da preservare

L’Associazione stima quindi che siano circa 300 i locali storici italiani che rispondono ai requisiti previsti dal disegno di legge per poter essere censiti e accedere quindi alle risorse. Risorse che i singoli Comuni possono decidere di destinare a contributi per l’affitto o per il restauro, nonché a riduzioni o esenzioni dalle imposte. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione nelle scuole per l’adozione di progetti educativi su storia, cultura e tradizioni legate ai locali storici. “I locali storici rappresentano veri e propri beni culturali da sostenere e difendere – ha affermato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio –. In quanto esprimono la storia, l’arte e le tradizioni dei territori locali. Ma non si tratta di semplici fotografie del passato.

Centinaio: sosteniamo l’identità culturale collettiva

Al contrario, sono vivi promotori di attività produttive, commerciali e ricettive, che rappresentano anche un importante attrattore turistico. Oggi molti di loro vivono una condizione di grande difficoltà, non solo per la pandemia e per l’aumento dei costi, ma anche per la concorrenza dei grandi gruppi multinazionali che occupano i centri storici. Costringendo così molte attività a chiudere e trasformando l’immagine delle nostre piccole e grandi città. Con questo disegno di legge, vogliamo aiutare i locali storici a sopravvivere e a mantenere la loro specificità come identità culturale collettiva, ispirandoci alle convenzioni Unesco che tutelano il patrimonio culturale immateriale”.