Lockdown, il premier Conte nasconde tutti gli atti

Conte lockdown

Qual è il motivo per cui Conte ha posto il segreto di Stato sulla pandemia per la fase del lockdown? Perché il governo insiste e ricorre addirittura contro il Tar al Consiglio di Stato?

La notizia di ieri è che il Consiglio di Stato – con una decisione del presidente Franco Frattini – ha accolto la richiesta di sospensiva da parte del governo rispetto alla sentenza favorevole alla richiesta di accesso agli atti sui verbali del comitato tecnico scientifico. Il premier Giuseppe Conte si era sempre coperto dietro le discussioni e le proposte degli scienziati per motivare quella enorme serie di Dpcm con cui ha privato gli italiani della libertà nei quattro mesi del lockdown.

Conte segreto sul lockdown

Di qui il contenzioso aperto dalla Fondazione Einaudi che ha chiesto di conoscere i motivi alla base dei decreti di Conte. Macchè: il governo si era opposto alla lettura dei verbali, ma il Tar ha dato ragione alla richiesta di trasparenza. Altra capriola di Conte che ha sguinzagliato l’avvocatura dello Stato a fare ricorso e ieri Frattini ha appunto accolto la richiesta di soprassedere ai trenta giorni ordinati dal Tar per l’accesso agli atti.

Il che non significa che debbano restare segreti, ma che si deciderà a settembre. E qui davvero è inspiegabile il mistero preteso da Palazzo Chigi attorno alle sue decisioni.

Ai più appare inaccettabile che non si debba sapere che cosa portò il governo ad assumere le varie iniziative nei quattro mesi che hanno spaventato e addormentato la Nazione.

Quali misteri ci sono?

Quel che si è appreso finora è la necessità di garantire la sicurezza. Che fa pensare a chissà quali misteri possano essere presenti in quelle carte.

Crediamo che in Parlamento qualcuno debba chiedere conto al governo di un atteggiamento assolutamente ostile ad ogni forma di trasparenza. Chi segue i social sa che la questione è davvero dibattuta con toni molto aspri e il tutto non è circoscrivibile ad una discussione limitata a questo o quel palazzo. I cittadini italiani non possono vedere negato il diritto a sapere che cosa è successo, qual è stato il livello della discussione scientifica, chi sono stati gli ammessi alla valutazione della situazione epidemiologica, e perché si sono assunte e quando le decisioni del caso. E magari se ci sono stati anche ritardi.

La democrazia esige risposte anche dal presidente del Consiglio. Anche se si chiama Conte. E pure se non è stato votato da alcun cittadino italiano.