Lombardi Palamara De Vito: il triangolo no… (video)

Palamara lombardi

Palamara, De Vito, Lombardi: il triangolo no, non lo avevo considerato, cantava Renato Zero. Ma lì c’era (bella) musica e sesso, qui brutta politica. Con l’aggiunta successiva di un’altra nota deputata Cinquestelle, l’ex presidente della commissione giustizia Giulia Sarti, dimissionaria per questioni abbastanza imbarazzanti.

Che cosa aveva da dire il discusso magistrato al centro di un’inchiesta dirompente con i purissimi Cinquestelle di Roma e del Lazio? Non gli bastava la relazione con Nicola Zingaretti e un bel po’ di marmaglia rossa?

Niente streaming per Palamara e la Lombardi

Ogni giorno una sorpresa e ieri si è saputo anche delle conversazioni tra pentastellati e Palamara. Palamara amico di De Vito. E poi a colloquio in un albergo con Roberta Lombardi per mezz’ora. Ancora più in là con Giulia Sarti.

Il magistrato non dirà nulla nemmeno su questo, così come non parla sul governatore. Non pretendiamo neppure che dica una parola su Marcello De Vito a cui, va detto, non riuscì a far evitare la galera. Ma sulle parole tra Palamara e la Lombardi ci piacerebbe saperne di più. Perché la signora è un pezzo importante dei Cinquestelle, in ottimi rapporti con Zingaretti e in pessime relazioni con la Raggi.

Un intrigo niente male su cui i cittadini hanno diritto a capirci qualcosa. Non ha molto senso la “giustificazione” della Lombardi: “Ero candidata alla presidenza della regione Lazio e volevo incontrarlo”. È curioso che volesse conoscere un elettore di Zingaretti. Ha fatto così con tutti, la Lombardi, li è andati a conoscere uno per uno? Ma chi vuol far passare per gonzi?

“Mi sembrò strano quell’incontro all’hotel Adriano”, dice oggi la Lombardi e solo perché è emerso il dettaglio dalle chat sotto esame dei giudici di Perugia. Finora non ne aveva parlato. Trenta minuti senza mai pronunciare la parola Zingaretti? Peccato che i Cinquestelle abbiano abbandonato la bella pratica delle dirette streaming; perché un tu per tu tra Palamara e Roberta Lombardi poteva essere abbastanza curioso.

Ma di che parlano un magistrato e tanti politici?

Eppure niente. Così come nessuno ci fa capire a che cosa servissero gli altri colloqui di un magistrato importante con gli esponenti grillini. Con De Vito parlavano anche di Bonafede, il ministro.

La pubblica opinione prima o poi sarà informata di tutto e farebbero bene tutti a raccontare per filo e per segno quali fossero gli interessi comuni, il perché delle frequentazioni così strane.

Forse si confida sul silenzio che in molti vorrebbero far calare su questa vicenda dai contenuti poco edificanti? Solo a noi lascia pensare che un magistrato si possa dedicare a rapporti così intensi con la politica? Ci sono altri e alti livelli che bisogna preservare nelle conversazioni di Palamara?

Può davvero succedere di tutto, ma non il buio su una questione che è vitale per la democrazia. Abbiamo appreso che anche le indagini poteva risentire delle antipatie politiche. Ed è molto grave apprendere che invece alcuni politici stavano simpatici a magistrati come Palamara al punto da meritare la frequentazione con lui.

Ci piacerebbe molto sapere come stanno le cose. A proposito, Lombardi: neanche un tweet, neanche un post. Proprio niente devi far sapere a chi ti segue sui social?