L’ospedale San Giovanni fa acqua da tutte le parti: le immagini dell’allagamento (video)

acqua ospedale San Giovanni

È un ospedale che fa acqua da tutte le parti e fa acqua nel vero senso della parola: si tratta del San Giovanni-Addolorata dove gli allagamenti sembrano essere piuttosto frequenti.

Allagamenti imputabili alle bizze di Giove Pluvio, ma anche ad un’incauta gestione, per usare un eufemismo, dei lavori in corso nel nosocomio. Infatti, dopo la nuova sala del Centro di Rianimazione, che per un temporale si era allagata il mese scorso prima ancora di essere inaugurata, è stata la volta di alcuni reparti del Presidio Addolorata. Una bomba d’acqua, e qui scopriremo che il meteo c’entra poco, ha travolto la Fisiatria al primo piano per poi raggiungere la Preospedalizzazione al piano terra.

Incredibile, ma vero: hanno dimenticato i rubinetti aperti

I medici fisiatri e i fisioterapisti sono stati costretti a lavorare in altri locali, ma ancora peggio è andata in Preospedalizzazione poiché gli operatori, dovendo accogliere decine di persone in lista di attesa per un intervento, hanno dovuto ricorrere alle soluzioni più fantasiose per non rimandare a casa i pazienti. E pensare che questo servizio è stato spostato dal Santa Maria all’Addolorata di recente e che quindi i locali erano stati restaurati.

Disagi incredibili anche per il Centro Donatori, attiguo alla Fisiatria, dove è stato necessario “traghettare” le persone attraversando il lago che si era venuto a creare, per consentire loro di effettuare la donazione di sangue.

Ma cosa è accaduto? Al secondo piano, dove sono in corso dei lavori, sembra che abbiano aperto l’acqua alla massima potenza dimenticando di chiudere i tubi. Nemmeno Stanlio  e Ollio avrebbero saputo fare di meglio. Il risultato? una bomba d’acqua nei piani sottostanti, controsoffitti saltati, attrezzature rovinate e disagi per pazienti e operatori. Ma al San Giovanni tutto può accadere. E poteva andare molto peggio se tutto questo fosse accaduto di giorno.

Quella della Fisiatria invece è una storia che vale la pena di raccontare. Ai tempi d’oro del San Giovanni, prima dell’arrivo degli Unni, la Fisiatria era un reparto di eccellenza. Si chiamava Medical Corner e stava sulla Casilina. Un presidio distaccato che aveva oltre 50 posti letto. Con il trasferimento all’interno del San Giovanni, avvenuto circa dieci anni fa, ha subito un progressivo ridimensionamento.

Le immagini dell’ospedale San Giovanni-Addolorata allagato dall’acqua

Si sono registrati numerosi spostamenti nei locali più disparati, fino alla definitiva chiusura di fatto avvenuta a giugno di quest’anno. In agosto è stato chiuso anche il Day Hospital con l’annesso ambulatorio. Restano in vita le stanze dei medici all’Addolorata (quelle allagate), alcuni posti letto inseriti in un altro reparto, mentre i fisioterapisti hanno subito una sorta di diaspora verso le unità di degenza. La Fisiatria dovrebbe riaprire (forse) all’Addolorata al termine dei lavori. Allagamenti permettendo, s’intende.

Eppure questo reparto, con la sua unità di degenza e con la palestra, svolgeva un importante servizio che era rivolto ai pazienti di Ortopedia, Neurochirurgia, Neurologia, Cardiologia, consentendo di liberare i posti letto in tempo rapido. Non meno importante era il Day Hospital che trattava moltissimi utenti. E stato chiuso frettolosamente per recuperare personale oltre che per consentire alcuni spostamenti e fare spazio alla Centrale Operativa Ospedaliera che per la sua funzione dovrebbe essere collocata al San Giovanni dove c’è il Pronto Soccorso con tutte le degenze e non in un posto così decentrato. Ma questo al momento offre il convento, o meglio l’ospedale.

Ci appelliamo al Presidente della Regione Lazio affinché intervenga con urgenza per evitare il tracollo totale di questo importante e strategico complesso ospedaliero.

Anche perché con tutti questi allagamenti c’è ora il rischio che la direzione strategica possa partorire una nuova idea bizzarra. Visto che di recente il direttore generale  ha promosso il canottaggio quale attività ricreativa per il personale, invece di farla sull’acqua del biondo Tevere non si potrebbe praticare direttamente dentro le corsie dell’ospedale?