Neppure Luciana Lamorgese e gli altri ministri conoscono le regole valide per noi

Luciana Lamorgese

Si domanda il cittadino irriverente con chi balla a Palazzo Chigi Luciana Lamorgese. Perché, diciamolo, questa storia della ministra dell’interno che si becca il Covid è curiosa davvero. E che poi si sia alzata dal consiglio dei ministri dopo aver letto il proprio stato di salute dal sito de Il Tempo mentre il suo staff medico faticava a raggiungerla per darle la notizia rende tutto anche più buffo.

Le regole valide solo per Luciana Lamorgese?

Poi ci si chiede come ha fatto a prenderselo, visto che sono proprio i ministri di Giuseppe Conte a spiegarci ogni giorno le virtù della mascherina e del distanziamento sociale (se non ti lavi le mani non sono ancora previste sanzioni).
Si leggono dotte dissertazioni: la ministra ha diritto a farsi il tampone. Dove? Chi lo ha stabilito? Fino a un po’ di tempo fa toccava mettersi in fila per ore al drive-in. Almeno i comuni mortali. Qual è il protocollo riservato?

Ci chiediamo, poi: ma Luciana Lamorgese non aveva scaricato l’app Immuni, quella specie di scacciapensieri che ti avvisa se contatti un positivo? E i suoi vicini di banco in consiglio dei ministri, Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, costretti all’isolamento fiduciario, neanche loro l’hanno scaricata? E i loro colleghi ministri?

I ministri non sono tra le categorie a rischio

C’è una differenza enorme tra i cittadini che possono e quelli che debbono fare il tampone. È la stessa stabilita per i vaccini. In prima linea il personale sanitario. Poi quello che opera nella Rsa, ospiti inclusi. Seguono le forze dell’ordine, gli insegnanti eccetera. Ovvero, chi opera nei servizi essenziali.

I ministri non sono una categoria a rischio. Se si è costretti ad interrompere un consiglio dei ministri è perché Luciana Lamorgese ha violato quelle regole per le quali sguinzaglia settantamila soldati per perseguire i cittadini che fanno come lei.

Dopo il tampone te ne stai a casa, signora ministra, altro che farlo ogni volta che vuoi.

Dobbiamo solo sapere che cosa è successo e dove, tendendo a escludere che sia stata contagiata in una discoteca sarda la scorsa estate. Perché altrimenti ci viene il dubbio che tutte le misure da adottare imposte ai cittadini risultino inefficaci.