Lunedì alla Fondazione di Alleanza nazionale sarà presentato il libro sulla sovranità italiana

Lunedì 29 novembre alle ore 18 presso la sala “Augusto De Marsanich” della Fondazione Alleanza Nazionale (in via della Scrofa 43 a Roma) sarà presentato il libro “Sovranità italiana. Il cammino di un’idea da Virgilio ai nostri giorni” di Leonardo Giordano edito da Historica Giubilei. Parteciperanno alla presentazione Gianni Alemanno (ex sindaco di Roma, che ha curato la prefazione del libro), Francesco Giubilei (Editore), Domenico Maria Bruni (Docente di Storia Contemporanea all’Università Luiss di Roma). E Marco Gervasoni (Ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi del Molise. All’incontro, che sarà moderato da Aldo Di Lello (giornalista e scrittore) e sarà presente l’autore.
L’antica idea di sovranità nazioale
Leonardo Giordano, anglista e cultore di storia contemporanea, ci accompagna nel suo libro nel lungo itinerario che l’idea di “sovranità nazionale” ha percorso dai tempi remoti di Virgilio e Plinio il Vecchio sino ai nostri giorni. Le varie tappe di questo lungo cammino sono segnate dall’elaborazione intellettuale di poeti, scrittori, artisti e politologi. Di diversa, e spesso, contrapposta, estrazione culturale e ideologica. Nonché da vari “temi essenziali” su cui di recente si è avvertita una forte “sottrazione di sovranità”.

Approfondire i temi dell’identità popolare
“Questa raccolta di articoli e di saggi brevi ‒ ha dichiarato l’autore ‒ è da intendere infatti come un punto di partenza più che un traguardo. Essa intende essere una suggestione per approfondire i temi dell’identità e della sovranità nazionale e popolare. Che sempre più spesso poi vengono demonizzati nel dibattito politico-culturale in tutta Europa. Alla dittatura del politicamente corretto non è bastato che avveduti intellettuali, pure da sempre schierati a sinistra, abbiano cominciato a rivedere le loro posizioni. Sia in materia di confini, sia di sovranità monetaria, sia di preservazione dell’identità nazionale. Ma proprio per questo non bisogna rinunciare alla battaglia delle idee e alla guerra delle parole. Rinunciando a difendere e sviluppare concetti decisivi per dare un futuro di libertà al nostro popolo”.