Cinquestelle, con i fondi pubblici pure l’asta per i selfie…

Fondi pubblici

Chissà cosa avranno pensato i funzionari della Corte dei Conti quando si sono trovati il rendiconto 2019 del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Lazio chiedendosi come hanno speso i fondi pubblici.

Lo stupore deve essere stato tanto nello scoprire che i neo assessori Roberta Lombardi e Valentina Corrado e gli altri compagni di merende hanno attinto dalla cassa del gruppo per acquistare un’interfaccia per chitarra “Irig” e un bastone per fare i selfie. “La genericità della dichiarazione – si legge nella delibera della Corte dei Conti “non consente di ritenere provata l’inerenza della spesa con l’attività istituzionale del Gruppo consiliare”.

Leggerezza sui fondi pubblici per pochi spicci…

Il riferimento, in particolare, è alla spesa di € 35,00 per l’acquisto di un interfaccia per chitarra “IRig”, di cui “sfugge a questa Sezione – in difetto dei chiarimenti pur richiesti – cosa sia e a cosa serva esattamente, elementi conoscitivi necessari per consentire alla Corte di effettuare la valutazione di inerenza della spesa con le finalità istituzionali del Gruppo consiliare”. Analogamente è a dirsi per “la spesa di € 19,90 sostenuta per l’acquisto di un bastone selfie, la cui inerenza ai fini istituzionali, in difetto di specifiche informazioni da parte del Gruppo, non può essere valutata o comunque ritenuta sussistente”. Pochi spicci davvero, che non potevano sborsare loro…

Ne consegue pertanto il mancato assolvimento, da parte del Gruppo consiliare, dell’onere della prova dell’inerenza di queste spese alla sua attività istituzionale e, quindi, la non regolarità delle stesse per complessivi euro € 54,99 (35,00 + 19,99)”. La cifra è davvero irrisoria, ma proprio per questo ancora più grave. La domanda, infatti, sorge spontanea “Ma cosa dovevano farci con questo materiale e poi, soprattutto, perché non acquistarli di tasca propria?”

Le critiche di Paolo Trancassini (Fdi)

“Non sono sicuramente sorpreso”, spiega il coordinatore regionale del Lazio di Fdi, Paolo Trancassini.

“Quasi normale scoprire che i 5 stelle nel Lazio abbiano usato i fondi del gruppo regionale per acquistare beni di dubbia utilità. Addirittura cui un’interfaccia per la chitarra e un bastone per i selfie. La coerenza non è mai stata il loro forte e sappiamo tutti che hanno strutturato la loro politica sull’immagine. Ma cosa abbiano dovuto farci con un accessorio per la chitarra e il selfie stick è davvero un enigma. Probabilmente qualche serenata al Presidente Zingaretti per ottenere un posto “a tavola” in giunta e per immortalare i loro sorrisi fieri mentre “l’aria stava cambiando”.

Anche la Corte dei Conti si domanda quale sia la reale utilità, ai fini dell’attività di comunicazione. Perché rendicontare nelle spese del gruppo regionale questi acquisti? Onestamente non  mi stupisco più di niente, dopo la clamorosa inversione a U che i “puri” della politica italiana hanno fatto sul piano nazionale. Al coerente percorso di conversione dall’anticasta verso la casta intrapreso dal Movimento 5 Stelle mancava solo la ciliegina sulla torta”.