Ma a Roma non furono inventati i vespasiani? I taxi regalano un water alla Raggi

Taxi furiosi contro il sindaco Raggi. “Nella mattinata odierna, siamo stati costretti a portare la nostra protesta fin sotto le finestre della sindaca Virginia Raggi. Abbiamo portato un water in piazza del Campidoglio. Per ricordare all’amministrazione comunale che le donne e gli uomini che compongono la nostra categoria, non sono solo costretti a subire i disagi e le difficoltà di natura economica legate alla grave crisi pandemica, ma con le attività di ristorazione e i bar sottoposti a nuove limitazioni, non possono neanche utilizzare i bagni per le proprie esigenze fisiologiche”. Così in una nota i coordinatori romani del comparto taxi di Fit-Cisl Lazio, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti e Ati Taxi.
La nota dei sindacati dei taxi
“Nella città in cui sono stati inventati i Vespasiani – proseguono i sindacati dei Taxi – del pecunia non olet, per l’indifferenza di un amministrazione sorda a tutti i nostri appelli, si è creata una situazione paradossale: coloro che svolgono attività economica in strada, non possono usufruire di servizi igienici dignitosi”. “Chiediamo quindi rispetto e dignità – conclude la nota – e un impegno concreto affinché questo problema trovi rapidamente soluzione”. Già una settimana fa i taxi avevano fatto presente la situazione, ma inutilmente.

I tassisti non sanno più a che santo votarsi
“8mila operatori del trasporto pubblico non di linea che per motivi di servizio sono costretti a passare una media di otto ore in strada, non sanno più a che santo votarsi per poter espletare in modo decoroso i loro lo naturali bisogni fisiologici”. “A nulla sono valse – proseguono – le ripetute lettere e gli accorati appelli rivolti al competente assessorato alla mobilità e all’amministrazione comunale, al fine di riuscire a trovare qualche migliaio di euro per poter installare quantomeno dei bagni chimici nei posteggi taxi. Una risposta minima di civiltà – prosegue la nota – ad un problema divenuto oggi ancora più impellente, a causa delle ulteriori limitazioni imposte agli esercenti di bar e attività di ristorazione”.
Non ci sono solo biciclette e monopattini…
“Ma si regalano diverse centinaia di migliaia di euro agli operatori del car sharing – protestano i sindacati dei taxi -. Cancellando in modo strutturale il canone annuale dovuto all’amministrazione per lo svolgimento del servizio sul territorio capitolino. Ma non ci sono invece risorse per i bisogni (in senso letterale) dei tassisti. Nei prossimi giorni – minacciava la nota – organizzeremo un pappagallo day sotto le finestre della sindaca Virginia Raggi. Ricorederemo a questa amministrazione che nel complessivo processo di riorganizzazione della mobilità cittadina, non ci sono solo biciclette, monopattini e auto in condivisione. Ma anche i tassisti, con i loro mezzi, le loro difficoltà uguali a quelle degli altri operatori e con i loro bisogni”.