Ma anche Zingaretti deve rispettare le regole

Eccolo il messaggio sbagliato, quello di Zingaretti che proprio per quello che ha passato dovrebbe essere il primo a rispettare le regole. Ma la comunicazione sembra più importante del coronavirus e quindi lui deroga assieme al direttore scientifico Ippolito (!) e al sempre presente assessore D’Amato.

La Raggi potrebbe chiamarlo assembramento quello di tre persone attaccate l’una all’altra strafregandosene del metro di distanza; e una delle quali fresca reduce dalla quarantena; non sono un esempio illuminante per chi guarda la diretta facebook.

Zingaretti e i suoi violano le regole che valgono per tutti

Zingaretti può dire ai giornalisti tutto quello che vuole. Può tranquillamente affermare che “siamo nel cuore di una battaglia”, ma se il generale e i suoi devoti ci manca poco che si abbraccino chi guarda resta stupito. Loro sì e noi no?

Afferma il governatore che combatte a modo suo: “Le misure di contenimento stanno funzionando ma questo deve portarci a un assoluto rigore, a rispettare tutte le indicazioni e a rimanere a casa nelle forme che sono state decise”. È stato per caso abolito il metro distanza? Alla Protezione Civile le risatine sulla solidarietà ai colleghi – sempre gli stessi – che teneva a distanza, ora che è diventato più serio è tutto finito? Con mascherina calata e tutti vicini vicini?

Predicano bene e razzolano malissimo. Proprio lì…

Pessima questa cosa, perché vuol dire di predicare bene e razzolare malissimo. Se tutti cominciamo a stare in tre fianco e fianco il virus ricomincia e spiace che nessuno lo abbia fatto notare ai maggiorenti della regione Lazio lì allo Spallanzani.

Le immagini che arrivano sugli smartphone, sugli Ipad, sui computer sono eloquenti: è una marchiana violazione delle regole tanto strombazzate. Per di più nel luogo che è il cuore della guerra al coronavirus.

Risparmiatevi questi passi falsi, che poi sono i cittadini a rimetterci se seguono non le parole ma i comportamenti sbagliati. Se proprio dovete cominciare fatelo da una scrivania, in ufficio, da soli.