Ma è questa la grande ricetta di Gualtieri e del Pd per i rom? Pagargli l’affitto a spese nostre?

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Ora si capisce perché Pd e grillini formano quasi un unico partito: perché Gualtieri sta calcando a Roma le orme della Raggi. Che di problemi della Capitale non solo non ne ha mai risolto nessuno ma ha anche devastato la città, lasciandola un cumulo di rovine. Al formidabile trust di cervelli della Raggi si è ora sostituito quello di Gualtieri, ma le proposte sono più strampalate che mai. In breve, il Pd darà ai rom fino a diecimila euro come sostegno alloggiativo, si parla di un affitto di 800 euro al mese pagato dal comune. Poi anche di cinquemila euro per i rom che vogliano intraprendere un’attività imprenditoriale. Ma quando i soldi stanziati dal comune, che non sono pochi, finiranno, che succederà allora? E se le start up dei nomadi non decollassero? Come finirà?

Boh, forse ci penserà la prossima amministrazione. L’importante è che i campi nomadi vengano chiusi. Soprattutto quelli di Candoni, Salviati e Lumbroso. Ma il problema, forse Gualtieri non lo sa, è che a Roma ci sono 7 campi nomadi autorizzati, 6 “tollerati” e oltre 100 completamente abusivi. Che si allacciano abusivamente alla corrente, sottraggono il gasolio dai vicini depositi Atac e portano al loro interno merce di dubbia provenienza. Oltre a farsi pagare dalle ditte edili per scaricare calcinacci e materiale da cantiere al loro interno. Insomma un “percorso”, come amano dire le anime belle della sinistra, che li motivi a lavorare a scolarizzare i figli, come volevano fare i grillini. Ma il percorso è fallito miseramente e allora mettiamogli i soldi direttamente in tasca, si fa prima.

“Alla faccia di tutti i romani che lottano ogni giorno per andare avanti”, scrive sconsolata su Facebook Giorgia Meloni. Per non parlare poi della crisi economica che sta lasciando senza casa e senza attività lavorativa tante famiglie, offese dall’idea di Gualtieri di regalare i soldi ai rom. Insomma, l’impensabile ‘carta Rom’ per l’integrazione voluta da Gualtieri è l’ennesimo schiaffo in faccia ai romani. Ecco dove andranno a finire i fondi in bilancio per i rom, sinti e caminanti, che la giunta Gualtieri ha aumentato in bilancio del 37% ignorando immondezzai a cielo aperto, roghi tossici, illegalità diffusa. E’ sin troppo chiaro che eventuali finanziamenti dati sarebbero soldi pubblici gettati al vento poiché, finiti quelli, i rom tornerebbero alle loro normali abitudini di vita, dicono gli esponenti del centrodestra.

Le proposte del centrodestra in questa e nelle passate amministrazioni sono state tutte rigettate dai grillincomunisti. Si sosteneva, una volta per tutte, il fatto che i campi rom non possano più esistere, come luoghi di residenza, per nessuna persona. Si chiedeva l’istituzione di aree di sosta temporanea per persone che hanno l’intenzione di venire a Roma e transitare. Tutti gli altri devono abbracciare un percorso di residenzialità. In che modo? Chi ha diritto per una casa popolare presenta la domanda, senza scorciatoie. Chi non ha diritto, se ha possibilità economiche, paga l’affitto o si compra una casa, come tutti gli altri. Ma non si può vivere in un campo rom oppure occupare abusivamente un’area. Inoltre, non è mai stata fatta una verifica, vera e propria, di quanti rom ci siano nell’Urbe. E poi, da dove vengono?

Ma la cosa più importante è un’altra: abbiamo mai verificato se queste persone hanno diritto a stare in Italia? Se sono extracomunitari, devono avere il permesso di soggiorno. Perché i cittadini comunitari devono avere requisiti per poter dimorare in un Paese diverso da quello di origine – residenza, posto di lavoro, capacità economica per mantenersi – e altri no? E poi nella Capitale c’è chi aspetta una casa popolare da anni: parliamo di famiglie in condizioni disperate, con basso reddito o con disabili a carico. Quando vedono assegnare case ai rom devono fare un applauso? Ovvio che si sentano emarginati e presi in giro. Mentre c’è chi attende l’assegnazione di una casa popolare, qualcun altro mette la freccia e li sorpassa grazie alla sinistra buonista.