Ma quale nostalgia di Draghi? Anche il Nord sa che fra tre settimane si vota. E ha già scelto il centrodestra

nostalgia Draghi

C’erano una volta i romanzi di Urania, oggi vanno forte le cronache del Corriere della Sera: pura fantascienza come quella che ieri Maria Teresa Meli ha dedicato a Enrico Letta alla conquista del Nord e alla supposta “nostalgia di Draghi” che aleggia su al Nord. 

Il segretario del Partito democratico è partito per un giro elettorale del Settentrione: prima tappa il Veneto, poi Milano. L’obiettivo – scrive il Corriere – intercettare i consensi in fuoriuscita dalla Lega. Il Carroccio, infatti, stando ai sondaggi riservati che sono arrivati al Nazareno sarebbe in affanno nel Nordest”.

Il Corriere descrive una rimonta di Letta da fantascienza

Secondo questa versione che farebbe invidia a Isaac Asimov, “il mondo produttivo è rimasto spiazzato dalla decisione di Matteo Salvini di far cadere Mario Draghi: è una scelta che non ha condiviso né apprezzato e il Pd adesso spera di far convergere su di sé una parte dei voti dei leghisti moderati”.
Con un pizzico di pudore, la Meli premette tuttavia che si tratta di “una scommessa, certo, ma Letta intende giocarla anche per evitare che quel malcontento si traduca in consensi per il Terzo polo. Già, perché sulla crisi del Carroccio stanno puntando anche Carlo Calenda, che non a caso ha cominciato la sua campagna proprio in Veneto, e Matteo Renzi, che sarà in quella regione negli stessi giorni del segretario Pd. «È una sfida – spiega il leader dem – che possiamo giocare a testa alta”.

Secondo questa versione del Nazareno citata dal Corriere, “a Milano e a Torino, altra città su cui il Partito democratico punta molto, i dem tenteranno invece di intercettare i voti in fuoriuscita da Forza Italia, che, a detta dei dirigenti Pd, «avrà una vera e propria emorragia di consensi». Beati loro che ci credono.

Nel suo tour nel Nordest Letta visiterà le aziende del manifatturiero in crisi per l’emergenza energetica proponendo le ricette dem per il «caro-bollette», ma farà tappa anche in una delle scuole italiane che verranno abbattute e ricostruite con i soldi del Pnrr e in uno dei borghi, Recoaro Terme, che usufruirà di quegli stanziamenti. Un modo per rendere evidente quello che si rischia di perdere «a causa di questa crisi disgraziata». Nelle aziende del Nord comunque è pressante l’esigenza di correre ai ripari di fronte al rincaro delle bollette.

“Su al Nord” nessuno ha nostalgia di Draghi

Una narrazione che fa a pugni con i sondaggi e con le proiezioni dell’Istituto Cattaneo, che danno quasi tutti i collegi uninominali del Nord, in particolare quelli del Nord est, pressoché “blindati” per il centrodestra. Lassù nessuno ha nostalgia di Draghi: anzi, la delusione è stata tanta. L’ex presidente della Bce non ha saputo imprimere la svolta necessaria per rilanciare l’economia italiana, troppo timido e troppo schiacciato dai veti del Pd e del M5s. E questo lo sa bene pure Letta, nonostante certe narrazioni fantascientifiche. Il 25 settembre se ne renderanno conto anche i marziani del Corriere.