Ma quale “salviamo il pianeta”: le multinazionali vogliono ammazzare il Made in Italy

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In Europa occorre portare avanti la battaglia contro il Nutriscore, i sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo che alcuni Paesi stanno applicando su diversi alimenti sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. Lo dice il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione dell’assemblea dell’organizzazione. “Sistemi fuorvianti, discriminatori e incompleti che finiscono paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Ma una minaccia letale per l’agricoltura italiana e la salute dei consumatori viene anche dal cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore al latte senza mucche”.

Le multinazionali si nascondono dietro lo slogan “salviamo il pianeta”

“Un attacco alle stalle italiane e all’intero Made in Italy a tavola portato dalle multinazionali del cibo. Le quali – ricorda Prandini -, dietro belle parole come “salviamo il pianeta” e “sostenibilità”, nasconde l’obiettivo di arrivare a produrre alimenti facendo progressivamente a meno degli animali, dei campi coltivati, degli agricoltori stessi. Non possiamo accettarlo.

Le multinazionali vogliono aprire le porte a prodotti insani

Così come va sempre ribadito il principio di reciprocità negli accordi commerciali. Non si può accettare il trattato Ue-Mercosur. Perché rischia di aprire le porte a prodotti che utilizzano più di 200 pesticidi non autorizzati da noi e ad aumentare la deforestazione e l’inquinamento. Mettendo così in ginocchio le imprese agricole europee. Coldiretti – conclude Prandini -, chiede all’Europa coraggio per la transizione ecologica. Con il via libera alla ricerca in campo delle new breeding techniques, da distinguere dagli Ogm transgenici. E anche alle politiche di sostenibilità per rendere l’agroalimentare sempre più competitivo”.