Ma siamo proprio sicuri che gli uccelli siano morti per i “botti”? (video)

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Uccelli a rischio? Siamo proprio sicuri che gli storni a Roma siano morti per i fuochi d’artificio? E’ il nuovo giallo che appassione l’Italia. Animalisti, complottisti, scienziati tentano di spiegare la morìa. Tirato in ballo pure il 5G. La obiezione più sensata ci sembra quella che sostiene che tutti gli anni ci sono i botti e non era mai successo nulla. “La moria di storni che si è verificata in questi giorni non può essere in alcun modo connessa ai fuochi d’artificio. Non esistono evidenze scientifiche e, anzi, possiamo affermare con certezza che i fuochi d’artificio legali hanno una certificazione europea che impone una rumorosità inferiore ai 120 decibel”. Lo afferma in una nota Nobile Viviano, presidente di Asspi, Associazione Pirotecnica Italiana, settore che raccoglie oltre 2mila aziende e diecimila lavoratori.

Morìe di uccelli si sono verificate anche in passato

“Basta andare a ritroso nel tempo per scoprire che episodi di moria di storni nella Capitale ci sono stati anche nei mesi passati, in situazioni evidentemente che non avevano nulla a che fare con i fuochi d’artificio”, spiega Viviano. “I nostri prodotti rispondono tutti a rigidi requisiti imposti dall’Europa per il rispetto del consumatore, dell’ambiente e degli animali, cosa diversa dai bomboni illegali che rappresentano un pericolo per l’uomo e per gli animali”. “Quest’anno, nonostante la crisi per il covid abbia messo in ginocchio le nostre aziende causando un considerevole calo del fatturato, abbiamo comunque compiuto lo sforzo di diffondere una Piro Guida.

Nulla a che fare con i giochi pirotecnici

In cui c’erano proprio le indicazioni per l’acquisto e l’utilizzo dei nostri fuochi pirotecnici in piena sicurezza e rispetto dell’ambiente, dei consumatori e degli animali. Per questo motivo vogliamo ribadire che la moria di storni in alcune zone della Capitale non ha nulla a che fare con i fuochi pirotecnici. Peraltro – conclude Nobile – Roma è tra le capitale più rumorose d’Europa, come testimoniato da una recente ricerca di Legambiente. Nel 54,5% dei luoghi censiti il rumore supera i limiti consentiti nei livelli medi, nel 74% dei casi ci sono picchi di chiasso fuori controllo, a dimostrazione di quale può essere l’effettiva causa che ha portato alla morte degli uccelli”.

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