Madonna di Trevignano, la veggente si difende: il sangue è all’esame dei Ris

madonna Trevignano

“Il sangue della statuetta della Madonna di Trevignano e’ stato analizzato dai Ris in presenza del mio vescovo cui noi abbiamo lasciato anche il nostro Dna, mio e di mio marito. Non abbiamo ancora avuto gli esiti”. Lo ha detto Gisella Cardia in collegamento con “Cinque minuti” programma condotto da Bruno Vespa su Rai1, dove stasera la presunta veggente di Trevignano e’ stata ospite rispondendo a una domanda sulla tesi secondo cui, il sangue sgorgato dagli occhi della statua della madonna sarebbe di maiale. “Questa e’ una cosa assurda – ha aggiunto la donna – Questa cosa non e’ certificata. Sono passati anni, dal 2016 al 2023….non abbiamo ancora esiti” delle analisi. Cardia ha dichiarato di aver visto “piangere la statuina ad aprile 2016. L’abbiamo portata da Medjugorje. Ha pianto prima lacrime bianche e poi sangue”.

E rispondendo a una domanda su come mai la statuina pianga ogni mese e che per seguire questo evento si radunano a Trevignano centinaia di persone, Cardia ha detto: “Ma non piange da due anni. Non e’ vero che la madonna piange ogni mese, noi diciamo un rosario, la madonna lascia un messaggio. Non piange il terzo giorno di ogni mese, sono tutte falsita’ che sono state scritte. La madonna ha pianto due anni fa lacrime di sangue, e poi non e’ accaduto piu'”.

A proposito di quanto detto dall’uomo che avrebbe donato 123mila euro all’associazione e cioe’ che la donna avrebbe toccato due volte gli occhi della statua, Cardia ha detto: “Ho testimonianze di persone che possono dimostrare come io abbia chiesto di dare un segno agli scettici e lei ha lacrimato qualche volta lacrime bianche per dare un segno della sua presenza. Ma non tocco gli occhi”. Secondo l’avvocato della donna, presente in studio, non siamo davanti a un caso “di abuso di credulita’ popolare, reato depenalizzato. Qui – ha spiegato il legale – si deve avere rispetto per la sensibilita’ e religiosita’ altrui. E’ legittimo credere come anche avere un atteggiamento scettico verso questo fenomeno, al pari di altri. L’importante e’ che non venga ferita la dignita’ di una persona, in questo caso di Gisella Cardia e che non si dicano menzogne”.