Magliano Romano, ok del Tribunale alla discarica: tentata da Zingaretti, verrà realizzata sotto Rocca

La discarica per rifiuti speciali di Magliano Romano, in località Monte della Grandine, si farà: il sito torna quindi, prepotentemente, al centro del dibattito giudiziario e politico della Regione Lazio. Autorizzata per la prima volta nel febbraio 2022 durante la Giunta Zingaretti bis (2018-2023) era stata bloccata da sei diverse sentenze del Tar Lazio e da successivi pronunciamenti del Consiglio di Stato. I giudici avevano ravvisato gravi carenze nelle procedure di valutazione ambientale della Regione Lazio (Giunta Zingaretti bis), nella consultazione pubblica e nelle verifiche idrogeologiche.
Ora, però, un nuovo via libera di fine 2023, sempre della Regione Lazio, per la stessa discarica, ma stavolta sotto la guida politica di Francesco Rocca, e una recente sentenza del Tar del Lazio, hanno ribaltato la situazione, almeno per il momento, riaprendo la strada alla realizzazione dell’impianto.

Il Tribunale ferma il ricorso di 15 Comuni sulla discarica di Magliano Romano
Quindici Comuni della zona – da Campagnano a Castelnuovo di Porto, da Rignano Flaminio a Fiano Romano – si erano opposti alla nuova autorizzazione concessa nel novembre 2023 dalla Regione Lazio. Secondo i sindaci, il sito non poteva essere trasformato da discarica per inerti a discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Le amministrazioni locali avevano denunciato rischi per l’ambiente, per la salute pubblica e per la compatibilità urbanistica e paesaggistica, richiamando le stesse criticità già rilevate in passato dai giudici.
Le ragioni della Regione Lazio
La Regione Lazio, questa volta, ha sostenuto di aver colmato le lacune segnalate dalle precedenti sentenze. In particolare, ha difeso il lavoro del Gruppo Tecnico incaricato di riesaminare il progetto presentato dalla società I.4.
Secondo l’ente, le integrazioni istruttorie e le valutazioni aggiornate hanno confermato la sostenibilità dell’impianto, soprattutto alla luce della grave emergenza nella gestione dei rifiuti nell’area metropolitana di Roma, rimasta priva di discariche operative.
Il ruolo della giustizia amministrativa
Il Tar Lazio ha rigettato il ricorso dei Comuni. I giudici hanno ritenuto corretto il percorso seguito dalla Regione, giudicando legittimo il riesame senza l’apertura di una nuova procedura ex novo. Hanno inoltre confermato la validità del parere di “screening” ambientale, che non ha rilevato interferenze significative con i siti Natura 2000, e hanno accolto la motivazione secondo cui non esistono alternative praticabili nel breve periodo per garantire l’autosufficienza dell’area di Roma nella gestione dei rifiuti.
Una svolta politica e territoriale
La vicenda della discarica di Magliano Romano assume un forte valore politico. Ciò che non era riuscito alla Giunta Zingaretti nel 2022, bloccata dai ricorsi, viene ora sbloccato sotto l’amministrazione Rocca. Il progetto, presentato più di dieci anni fa, trova nuova legittimazione grazie a una sentenza che segna un passaggio decisivo. Per i territori coinvolti, si tratta di una prospettiva destinata a incidere sull’ambiente, sulla pianificazione urbanistica e sulla percezione della cittadinanza, che si era schierata compatta contro l’impianto.
Il futuro della gestione rifiuti nel Lazio
Con questa decisione, il Lazio si prepara a un nuovo equilibrio nella gestione dei rifiuti. La discarica di Magliano Romano diventa un tassello strategico per l’ATO di Roma, chiamato a garantire autosufficienza e a ridurre la dipendenza da altre province. Restano aperte le tensioni tra la Regione e i Comuni che hanno contestato il progetto, ma sul piano giuridico la partita appare chiusa. La discarica, tentata sotto Zingaretti, diventerà realtà sotto Rocca.