Mal d’aria a Frosinone: è il peggior capoluogo italiano per qualità dell’aria. Anche a Roma non va bene

qualità aria

Frosinone, con 70 superamenti, è il peggior capoluogo d’Italia per il numero di giorni di Pm10 oltre i limiti attuali (50 µg/mc). Roma tra le 8 città italiane più inquinate per la media annua di Biossido di Azoto (NO2) nel 2023, con 32 µg/mc (microgrammi per metro cubo di aria). Sono di dati del rapporto “Mal’aria di Città 2024” di Legambiente. “Il record negativo di Frosinone per le Pm10 e Roma tra le peggiori città per NO2, è un grido di allarme incontrovertibile sulla salute della cittadinanza di tutto il Lazio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. A questi parametri di qualità dell’aria pessima bisogna rispondere con politiche alte e forti.

I rimedi di Legambiente per lo smog

A Frosinone pedonalizzazioni, contrasto alla sosta selvaggia, implementazione del Bus Rapid Transfer e ripristino della funzionalità dell’ascensore inclinato, Ztl del centro storico, impulso alla sharing mobility e nuove ciclabili; a Roma subito Fascia Verde, Congestion Charge, nuovi Tram, Ciclovie, Sharing Mobility, Metro e Bus elettrici. Ci rivolgiamo al governatore Rocca, al sindaco di Roma Gualtieri e a quello di Frosinone Mastrangeli, perché si lavori tutti nella stessa direzione per abbattere il numero di vetture inquinanti, ridurre le emissioni da riscaldamenti a biomasse, scardinare lo strapotere delle automobili sulle strade cittadine con provvedimenti immediati e strutturali, da Città30 alla riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade per inquinamento.

Ripensare alla cura del ferro

Da una potente cura del ferro e un piano di rilancio del Tpl a una diffusione della micro e macro mobilità condivisa; dalla messa a bando dei Diesel per fermare il Biossido di Azoto a tutte le forme di sostegno per la diffusione di veicoli a emissioni zero”. “Insieme ai limiti di legge attuali per polveri sottili e biossido di azoto, oltre i quali siamo già abbondantemente, l’aumento della qualità dell’aria che viene chiesto dall’Europa con le nuove direttive, deve obbligare il sistema paese e, nello specifico i luoghi di crisi del Lazio, a prendere provvedimenti coraggiosi sui quali dal mondo ambientalista e dai cittadini con a cuore la salute collettiva e l’ambiente, non può che arrivare un grande sostegno”, aggiunge.

A Roma necessario abbattere il 37% di NO2

Secondo i dati di Legambiente infatti, a Roma necessario abbattere il 37% di NO2 per rientrare nei parametri che saranno da raggiungere entro il 2030, a Frosinone del 29% il Pm10 e del 33% il Pm2,5. Anche a Latina si dovrà lavorare per ridurre del 6% il Pm10, buona la qualità dell’aria, ed entro i limiti attuali e previsti, sia a Rieti che e Viterbo. “A Frosinone, con i valori record di polveri sottili, c’è bisogno di scelte politiche per il risanamento della qualità dell’aria – dichiara Stefano Ceccarelli presidente del circolo Legambiente il Cigno di Frosinone – per la nostra salute, l’ambiente, il contrasto alle emissioni climalteranti e un miglioramento della qualità della vita”.