Mancano i soldi: un italiano su cinque non andrà in vacanza quest’estate

vacanza estiva

Niente vacanza estiva per un italiano su cinque. E’ quanto emerge dal rapporto Confcommercio-Censis sull’impatto della pandemia su fiducia, prospettive e consumi e delle famiglie italiani. Per la prossima estate, il 20% ha già deciso che non andrà in vacanza, più per mancanza di risorse economiche che per la paura dei contagi. Inoltre quasi la metà delle famiglie (47,4%) non ha fatto programmi di vacanza a causa dell’incertezza. Sulla spesa degli italiani, per il 2021 si preferisce spendere per aumentare il comfort domestico.

Altro che vacanza, gli italiani destinano i soldi ad altro

Al primo posto l’acquisto di prodotti tecnologici (32,9%), seguono elettrodomestici e mobili per la casa (31%) e la ristrutturazione dell’abitazione (28,2%). Inoltre dall’inizio dell’emergenza Covid-19, dispositivi hardware (22,8%), abbonamenti a Pay Tv e piattaforme televisive in streaming (18,8%), installazione di connessioni Internet più veloci (18,7%) hanno segnato un andamento in crescita. Per giunta quasi il 18% delle famiglie ha modificato le abitudini alimentari cercando prodotti di maggiore qualità.

Prosegue la perdita di reddito: – 1.831 euro a testa

La perdita di reddito, si legge nel rapporto Confcommercio-Censis, prosegue l’andamento depresso già in atto da anni per i noti problemi di produttività del nostro Paese. Il crollo dei consumi, solo nel 2020, è arrivato a 1.831 euro a testa a causa proprio della perdita di reddito, dell’aumento dell’incertezza. Ma soprattutto dell’oggettiva assenza di opportunità di consumo per chiusure e restrizioni varie. Un mix di concause che, di fatto, ha fatto crescere in misura inconsueta il risparmio precauzionale.

Per chi può, aumenta il “risparmio precauzionale”

Si parla di +82 miliardi di euro nella media del 2020, di cui 66 miliardi detenuti in forma liquida, creando così una sorta di molla compressa per la ripresa, pronta a scattare quando le restrizioni alla mobilità, ai consumi e alla socialità saranno completamente rimosse. Uno scenario dal quale dipende fortemente la valutazione prospettica che possiamo fare per il futuro.

Il 2021 non recupererà quanto perso nel 2020

Ossia un 2021 di ripresa? Ancora difficile e certamente insufficiente a recuperare le perdite del 2020. Anche perché, mentre sul reddito disponibile dovremmo recuperare, come reddito da lavoro e capitale, come consumi dei 1.831 euro di perdita ne recupereremo solo 638, restando distanti dal livello già depresso del 2019 di circa 1.200 euro.