Mancini, bufera per lo sfottò ai laziali con la bandiera del topo: “Chiedo scusa, volevo solo festeggiare”

Contenuti dell'articolo

In calcio dove nelle ultime settimane abbiamo sentito cori antisemiti, hitler trasformato in calciatore Panini e minacce di morte e di guerriglia urbana per il derby, il mirino del fucile dei perbenismi arriva addosso a Gianluca Mancini, protagonista della sfida Roma-Lazio e a fine partita, quando sotto la Sud ha sventolato una bandiera biancoceleste che invece dell’aquila aveva un topo.

Fango e attacchi

Un gesto di goliardia, forse un po’ eccessivo, ma sicuramente uno sfottò che non riportava alla mente olocausti o odio razziale. Eppure sul forte difensore romanista è arrivata una valanga di fango e attacchi.

Uomo partita

Ha deciso la partita con un gol nel primo tempo. Il derby di Gianluca Mancini passerà però alla storia per quanto accaduto nel post partita. Colpa di un bandierone celeste sventolato sotto la Sud, con l’immagine di un topo. Sfottò tra tifoserie che ha esaltato la curva giallorossa e mandato su tutte le furie i tifosi della Lazio.  Lo sbandieramento è durato una ventina di secondi, tanto quanto basta per finire immortalato da fotografi e da video amatoriali.

La replica di Mancio

Una polemica a cui Mancini ha provato già ieri sera a mettere un punto. “Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi e un po’ di goliardia ci può stare”. Per poi aggiungere: “Sono partite intense, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato però sono cose che finiscono nei festeggiamenti senza mancare di rispetto a nessuno. Chiedo scusa, ma ero molto felice di festeggiare con i miei tifosi”.

Le parole di Immobile

A Mancini, in tv, ha replicato il capitano della Lazio, Ciro Immobile che, senza nominarlo, ha lanciato un frecciata piuttosto chiara: “Noi innervositi? Non ne sono sicuro, ma ho visto caos per cose da derby. C’è modo e modo per esultare. C’è chi lo fa con stile e chi no”.