Karlo Mangiafesta non esiste. Shock a Roma, giovane artista picchiato e gettato nel Tevere

Violenza e follia la scorsa notte a Roma. Con un episodio che per la sua brutalità ricorda da vicino quanto successo al povero Willy nel pestaggio di Colleferro. Con la differenza che in questo caso per fortuna non c’è scappato il morto. Ma certamente si rimane sempre più sbigottiti di fronte a fatti che non hanno alcuna giustificazione. E che davvero sembrano nascere per un mix di aggressività, ignoranza e bullismo che è giusto definire con la parola appropriata. Crimini, perché di questo si tratta. Stavolta a farne le spese è stato un 24 enne artista romano, che già da qualche giorno era stato preso di mira. Con degli striscioni diffamatori e con manifesti artigianali affissi abusivamente in diversi muri della città. Per motivi sconosciuti sui quali gli inquirenti adesso stanno indagando. Ma contenenti certamente insulti a sfondo omofobo e diffamatorio.  Karlo Mangiafesta (questo il nome dell’artista ndr) non esiste, recitavano in maniera inquietante alcune scritte. E ancora, ki lo vede kiama a 347….con pubblicato il vero numero di cellulare del ragazzo. Insomma una intimidazione bella e buona, unita a minacce per un’azione che definire diffamatoria è certamente poco. Così in nottata mentre Mangiafesta passeggiava in prossimità dell’isola Tiberina ha visto personalmente uno di quei ‘poster’. E si è avvicinato per staccarlo. Ma lì lo aspettavano i suoi aguzzini.

Che ci fai qui? Il giovane artista Carlo Mangiafesta riempito di botte e gettato nel Tevere, siamo alla follia

Carlo Mangiafesta si era avvicinato a uno striscione affisso su un muro dell’isola Tiberina. Che lo insultava, con epiteti a sfondo omofobo e sessista. Indicando anche il suo cellulare. Prima di una scritta che fa venire i brividi. Il suo nome scritto con la K, il messaggio da film horror. Karlo Mangiafesta non esiste. Non era il primo cartello diretto a lui che il giovane artista vedeva in città. E forse stavolta aveva deciso di staccarlo. Ma appena giunto sul posto, Mangiafesta è stato circondato da un gruppetto di persone. Che lo hanno riempito di botte, e poi gettato senza esitare nel Tevere. Sono salvo perché l’acqua in quel punto è bassa, ha dichiarato il ragazzo ancora stordito una volta soccorso. Ma mi sono fatto male, perché ho battuto contro uno scoglio. E ho avuto tanta paura.

Salvo per una ragazza. Adesso i colpevoli meritano una pena esemplare

È stata una ragazza la prima soccorritrice di Mangiafesta. Insieme a una coppia, che stava facendo una passeggiata in una serata ancora tiepida. Richiamati dalle urla i tre si sono precipitati in soccorso del malcapitato, e lo hanno aiutato ad uscire dal fiume. Tumefatto e dolorante, ma per fortuna senza ferite gravi. Adesso se qualcuno sa o ha visto qualcosa, è ora di parlare. Per evitare di essere costretti magari tra qualche settimana a piangere per l’ennesima inutile tragedia. Figlia di una violenza cieca e ingiustificabile che va stroncata una volta per tutte.
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